Violenza e malattia omofobica: voci e volti di Cantarella, Mazzucco, Sicouri, Vassallo. Donne che non se la “tirano da vip”

GENOVA - Cantarella, Mazzucco, Sicouri, Vassallo contro la violenza e la malattia omofobica. Nicla Vassallo, professoressa ordinaria di filosofia teoretica e ideatrice del video contro l'omofobia, dichiara: «Non so se sia la prima volta che in un video contro l’omofobia compaiano esclusivamente donne. Si è trattato di una scelta voluta e desiderata per trasmettere a tutti e a tutte che donne intelligenti (eterosessuali o omosessuali) nutrono idee precise e diverse contro la fobia, la malattia in questione. Purtroppo, il percorso non si è rivelato facile. Mi sono scontrata con eterosessuali “incallite” che al solo sentire parlare di persone (uomini o donne) che amano persone del proprio sesso inorridiscono, ovvero con donne standard nel nostro paese. E ho ricevuto rifiuti a recare la propria libera testimonianza contro l’omofobia nel video da parecchie donne, mediaticamente visibili, che, pur essendo lesbiche, rimangono nascoste, nel timore che una loro solo parola finisca con l’etichettarle presso il grande pubblico quali lesbiche, come se necessariamente essere lesbiche (o gay) generasse una sorta di ingiustificata repulsione omofoba capace di mettere in dubbio la loro mediaticità.

Ho attraversato mesi tormentati, e poi ho deciso per le donne che nel video compaiono con entusiasmo, rigore, consapevolezza priva di stereotipi eternormativi. Donne diverse, tra loro. Donne che non fingono. Donne che non se la “tirano da vip”, nonostante di fatto lo siano, molto più di molte altre. Donne che oltre la loro notevole professionalità, s’impegnano nel contrapporsi alle discriminazioni omofobiche, senza alcun timore. Ho provato dolore e delusione per chi ha esitato a comparire nel video (etero o omo o ambigue che fossero), per poi infine campare scuse irrisorie al fine di non esserci. Forme di viltà, a mio avviso. Chi mi ha donato (forse involontariamente) coraggio? Franco Grillini che in un sms mi scrive “Mi piace il tuo modo di pensare”, e uno scambio di email con un’anziana (senz’altro giovane, ben più di altre nel pensare all’umanità e al progresso) colta zia che abita a Parigi: “Qui, nonostante tutto, il problema è sulla via della risoluzione, e, in ogni caso, in termini legislativi, si è ottenuto molto. Lotta, da donna intellettuale, affinché in Italia si cresca”».

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