Pratiche commerciali ingannevoli e aggressive, Antitrust sanziona per 1 milione e 640.000 euro Agos Ducato

ROMA - L’Antitrust ha sanzionato, per un ammontare di 1 milione e 640.000 euro Agos Ducato per pratiche commerciali ingannevoli ed aggressive. Le pratiche in violazione del Codice del Consumo, a giudizio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sono tre e relative ai rapporti di finanziamento con i consumatori. In particolare, la prima riguarda le informazioni ingannevoli ed omissive diffuse da Agos, soprattutto mediante l’invio di lettere personalizzate ai clienti finanziati, recanti proposte riservate, nella quale si promette una nuova liquidità a condizioni economiche migliorative e nettamente inferiori rispetto a quelle originariamente sottoscritte dal consumatore.

L’Antitrust ha accertato la non veridicità delle offerte in quanto nella stragrande maggioranza dei casi i clienti hanno ricevuto, una volta recatisi presso la società, offerte con tassi e rate anche molto superiori a quanto prospettato. Inoltre il 75% dei casi i clienti hanno visto peggiorate le condizioni economiche e i tassi aumentati in media di oltre il 20%.

La seconda pratica concerne le condotte di Agos volte a creare ostacoli all’estinzione anticipata del prestito personale di vari clienti, attraverso, ad esempio, procedure complesse e basate su richieste di documentazione non facilmente reperibile dal cliente o basate sulla previa verifica di talune condizioni prima di fornire il relativo conteggio. Ostacoli ulteriori venivano posti in essere nei casi di linee di credito revolving.

L’Autorità ha infine accertato una terza pratica, consistente in insistenti solleciti di pagamento di rate scadute, con modalità ritenute aggressive dall’Agcm in quanto basate su numerosi contatti telefonici (phone collection), in via digitale (sms), solleciti epistolari (telegrammi), peraltro indirizzati anche presso terzi (quali i garanti, il datore di lavoro, i familiari) e con una pressione dovuta alla frequenza ravvicinata.

Il caso era stato segnalato all’Antitrust da numerosi consumatori e da sei associazioni di consumatori, Altroconsumo, Codici, Federconsumatori, Unione Nazionale Consumatori, Unione Tutela Consumatori, nonché Movimento Difesa del cittadino.

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