Centenario del Manifesto della Cinematografia Futurista

ROMA - Centenario del Manifesto della Cinematografia Futurista, a Roma con Antonio Saccoccio, Marcello Francolini, Lucio Scardino. “Convegno nella ricorrenza del centenario del Manifesto della Cinematografia Futurista” L’11 settembre 1916 - 100 anni fa - Filippo Tommaso Marinetti, Bruno Corra, Emilio Settimelli, Arnaldo Ginna e Remo Chiti, pubblicarono sul 10° numero del periodico fiorentino “L’Italia Futurista”, il “Manifesto della Cinematografia Futurista”. Quest’anno, dunque, si presenta la straordinaria occasione di celebrare questo centrale avvenimento della vita culturale italiana e, finanche, mondiale. Il Manifesto della Cinematografia, infatti, contiene in sé, come ben evidenziarono i primi pionieristici studi del mai troppo poco compianto chiarissimo professore Mario Verdone, una carica innovativa destinata a deflagrare nei successivi decenni del ‘900 sino a contribuire al mutamento degli usi e dei costumi di tutti noi: ieri il cinema e la televisione, oggi internet e i social network.

Enrico Bittoto, curatore della collana “Futurismo Emiliano-Romagnolo”, promossa dalla Casa Editrice Pendragon in Bologna, assieme a Luca Verdone, fratello di Carlo e figlio del professore Mario hanno quindi pensato ad un Convegno dedicato, il giorno 28 novembre 2016, presso la Sala Convegni della Biblioteca Nazionale Centrale in Roma.

Il Convegno - riporta ancora il comunicato stampa - vedrà la partecipazione, quale ambìto ospite, del direttore generale per i rapporti con il Parlamento del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Daniele Ravenna.

Prodromicamente Verdone proietterà il film da lui diretto "Futurismo un movimento di arte e vita"; a seguire si aprirà una tavola rotonda con interventi incentrati sul cinema ed il teatro sintetico futurista. Nell’occasione verranno altresì celebrati i 40 anni dalla morte del Futurista ravennate Bruno Corra (Conte Bruno Gianni Corradini), inventore del cinema espressionista.

Tra i relatori i futuristi contemporanei Antonio Saccoccio (Univ. Tor Vergata, Roma), Marcello Francolini, Francesca Barbi Marinetti.  Da segnalare anche il critico d'arte di Ferrara, Lucio Scardino.

Il titolo dell'intervento di Marcello Francolini: "Futur-Pulp. Marinetti e il montaggio della Parola".

"Marinetti è dovuto ridiscendere in una dimensione antica, originaria quasi pre-razionale: La sensibilità lirica della materia. La qualità orale della sua scrittura è una componente decisiva per capire la propensione verso l’esterno. Questo mettere in libertà le parole, disallinearle, scomporle, destrutturarle e reimpostarne i significati ha rappresentato per quel tempo un’originalissima intuizione al limite dell’assurdo: la perdita di una linearità logica tipica del pensiero scritto (5). Il suo non abbandono al pensiero sequenziale indotto dalla scrittura, è ciò che gli ha permesso di cogliere nei territori of the limits dell'arte e della poesia quelle intuizioni che lo proiettarono ben oltre il suo tempo ." Futurismo Renaissance. Marinetti e le Avanguardie virtuose, Deleyva Editore, 2016  (a c. di Piefranco Bruni - Mibact- e Roby Guerra)

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