Omicidio Cucchi, il generale Nistri a Vespa: un carabiniere deve essere degno di indossare la divisa

ROMA - Il comandante generale Nistri a Porta a Porta su Stefano Cucchi: “Chi sa parli, un carabiniere deve sempre dire la verità”. Nella trasmissione di “Porta a Porta” sul caso Cucchi di oggi 16 ottobre il comandante generale dell’Arma dei carabinieri generale Giovanni Nistri in un’intervista televisiva esclusiva a Bruno Vespa, rivolgendosi ai militari dell’Arma, ha detto: “Chi sa parli”.

Si è quindi ritenuto “lieto che uno dei militari presenti quella sera (il brigadiere Tedesco, n.d.r) abbia riferito la sua verità: questo vuol dire che questa verità adesso potrà entrare a pieno titolo nel processo insieme con tutte le altre evenienze che sono state accertate nel frattempo dall’autorità giudiziaria, e dunque questo sarà un passo in più verso una definizione della vicenda”.

Alla domanda di Vespa se l’istruttoria disciplinare nell’Arma andrà avanti ad ogni livello Nistri ha risposto: “Questo è poco ma sicuro. Intanto siamo lieti che l’autorità giudiziaria stia procedendo perché infine si avrà una perimetrazione completa delle responsabilità. Che si tratti di responsabilità commissive piuttosto che di responsabilità omissive nei controlli, piuttosto che in altre ipotesi, diciamo di disattenzione o di agevolazione”.

Ribadendo anche: “Io ne approfitterei per dire una cosa che deve essere molto chiara. L’Arma non solo andrà fino in fondo per la parte di competenza e io ribadisco che un carabiniere ha il dovere morale, prima ancora che giuridico, di dire la verità, e la deve dire subito. Quindi questa è l’occasione.

Chi sa parli. Perché un carabiniere deve rispettare il proprio giuramento, se vuole essere un carabiniere. Chi esce da questa regola e viene ritenuto responsabile di gravi fatti non è degno di indossare la divisa”.

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