Nicla Vassallo a Londra da Jennifer Hornsby per un volume sull’identità personale femminista

ROMA - Durante le vacanze natalizie avrei potuto avere un ventaglio di opzioni tra cui scegliere. Sciare: quest’anno vi è poca neve ed è tutta “sparata”, godermi annoiata le giornate in famiglia (quale tipologia tra le tante?) fingendo felicità, scrivere in un italiano carente il mio prossimo volume di bassa divulgazione che venda assai sotto Natale. Invece, no, faccio una cosa giudicata banale dai più. Mi reco a Londra da filosofa, quale sono, a incontrare il professore ordinario Jennifer Hornsby (Oxford e in seguito al Birkbeck College, girando il mondo a conferire conferenze serie, a parlare da invited a convegni seri, e via dicendo). Jennifer è splendida: crede che la capacità di filosofare bene vada coltivata e non tradotta in brutta divulgazione.

Mi verrà a pendere a Victoria Station. Ha insistito per essere lì. Un forte segno d’amore. Ecco a Londra trascorrerò giornate di dialoghi di alta filosofia e amore. Stiamo progettando un volume sull’identità personale femminista. E il progetto iniziale può risultare determinante, ma sarà progetto di un volume per un elite filosofica e scientifica, non per coloro che leggono, se va bene, solo sotto Natale. Volumi semplicistici e fanciulleschi.

La semplicità non corrisponde al semplicismo e non è sempre a un male. Può essere pulita. A Jennifer e a me appartiene anche in altre occasioni: per esempio incantarsi in sintonia al tramonto su un fiume disquisendo filosoficamente di Virginia Woolf (in Orlando vi sono passaggi superbi sull’ identità personale).

A Londra mi reco per trascorre ore davanti al computer, ma quelle ore saranno con Jennifer. Due computer affiancati che dialogano tra loro, senza alcun social di mezzo, per confrontarsi sui nostri ultimi progetti e su quelli futuri.

Ci siamo conosciute molti anni fa. La mia ammirazione per la sua filosofia si accresce viepiù e le nostre filosofie appartengono proprio a ognuna di noi, mai copiate, ci guardiamo bene dal far conto su editor, ghostwriter, e le volontà delle case editrici. Condividiamo in tal modo valori filosofici, affettivi, sensibilità da rendere per noi difficile comprendere coloro che vivono come i bruti di Dante aspirando alla fama che i media elargiscono facilmente alla massa. Quei bruti che allargano le loro pretese. Ne incontreremo volontariamente a Londra? Nei college ne circolano rarissimamente.

A Londra mi reco per studiare e lavorare con una delle migliori filosofe al mondo, e per di più l’adoro. Assieme guarderemo universi possibili senza superbia: sono possibilità e necessità, oltre che conoscenza e verità a condurci a crescere filosoficamente, insieme all’Eros platonico, of course. Lo potremo fare ancora per molti anni, assieme. Nonostante le malattie del corpo. Per pensare bene, in fondo, ci vuole solo la mente e l’affinità elettiva con una persona del tuo livello e della tua sensibilità.

Socrate detestava la scrittura: blocca il dialogo. Concordo. E con Jennifer soprattutto dialogheremo.

A seguire la scrittura diverrà invitabile, quale trasposizione del dialogo.

Nicla Vassallo

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