Gabriella Muscolo: ruolo dei public enforcers fondamentale per affrontare l'economia digitale e basata sui dati

ROMA - “La rapida evoluzione tecnologica ha portato all’emersione di veri e propri giganti del Web. Questi ultimi usano modelli di business basati su servizi free o ‘freemium’ - e cioè l’erogazione di servizi in cambio della profilazione degli utenti o con l’aggiunta di un corrispettivo monetario per servizi premium – e caratterizzati da effetti di rete, economia di scala ed effetti di lock-in, stanno causando i c.d. ‘winner takes all effects’”.

Questi nuovi modelli di business, ha sottolineato la presidente facente funzioni dell’Antitrust, Gabriella Muscolo, “hanno intensificato il rapporto fra tutela della concorrenza e tutela della privacy”.

“In questo contesto la qualità e la protezione dei dati possono diventare rilevanti per il processo competitivo”, ha aggiunto nel suo intervento al convegno ‘La tutela dei dati dei consumatori tra privacy e concorrenza’ alla Luiss, sottolineando che “i recenti casi contro Facebook, sia quello di abuso di sfruttamento dell’Autorità tedesca sia quello di tutela del consumatore dell’Agcm, dimostrano quanto il ruolo dei public enforcers sia fondamentale per affrontare le problematiche che derivano dalla nuova economia digitale e basata sui dati. In particolare, l’approccio ex post, caso per caso, sembra essere il più corretto soprattutto nell’ottica di garantire un equilibrio fra concorrenza dinamica e innovazione”.

“Questi casi mostrano allo stesso tempo quanto le problematiche connesse all’economia digitale siano interdisciplinari”, ha rilevato Muscolo. Nell’ambito della zero price economy, fattori qualitativi quali la privacy dovrebbero quindi diventare una variabile importante nelle scelte economiche dei consumatori e fenomeni quali il privacy paradox, che è stato “provato empiricamente anche dall’analisi dell’Autorità nel Rapporto intermedio dell’indagine conoscitiva sui Big Data, assumono rilievo e dovrebbero essere presi in considerazione nell’ambito dell’enforcement publico”.

Ricerche Correlate

Commenti