Museo-cineteca dedicato a Giacomo Furia, il grande attore entra nel progetto della Terra‘nnaMurata

ARIENZO - Dal 5 al 19 maggio 2019, Arienzo, piccolo paese del Casertano, apre le porte della sua “Terra Murata” al mondo. E lo fa con grande stile attraverso un evento culturale durato due settimane, con l’inaugurazione del suo primo Museo/Cineteca, dedicato all’attore Giacomo Furia nato e vissuto in questa terra.

Arienzo così si risveglia, dando vita al progetto “Terra‘nnaMurata”, nato con l’obiettivo di puntare alla valorizzazione e alla promozione dei beni e dei siti culturali. “Il nostro obiettivo è quello di inserire il museo in un circuito turistico - spiega l’assessora alla Cultura, Maria Mercedes Crisci -, la città deve essere vissuta appieno, mi auguro che il sito museale possa essere un punto di riferimento per le nuove generazioni, per studiosi e non.”

È così che le parole di Crisci si trasformano in fatti. Il museo prende vita grazie all’intervento di recupero di alcuni locali dismessi del Complesso Monumentale di Sant'Agostino, sede del Comune. I  lavori diretti dall’architetta Anna Esposito, e l’architetto Gianfranco Belcuore, l’allestimento delle sale invece è stato curato dal direttore artistico Enzo Gagliardi, che con grande sensibilità di creativo ha supervisionato in ogni suo dettaglio, non solo il museo ma anche l’evento in generale; dall’assaggio delle pizze fritte del percorso enogastronomico, agli spettacoli itineranti, alle mostre d’arte applicata, alla musica.

“Il Museo di Furia è dentro la gente arienzana - racconta il direttore -. Vogliamo occuparci dei bambini, formando un corso di teatro”.

Il gioco del teatro, a lezione di vita!

Il fiore all’occhiello della manifestazione: l’opportunità per bambine e bambini di partecipare gratuitamente a un corso di teatro, tenuto da Antonio De Rosa, “Forcellese” attore teatrale e scrittore che ha saputo abilmente tirar fuori in ognuno e ognuna di loro, la parte più divertente e solare, rompendo la loro timidezza, la loro vergogna.

“In teatro è così, devi esagerare!”, mi  diceva. E questa volta Antonio ha proprio esagerato entrando in breve tempo in quel piccolo cuoricino di ognuno di loro.

La sera del 17 maggio, le bambine e i bambini hanno recitato i pensieri di Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, in napoletano antico; e le letture di Shakespeare e Cosimo Greco.

“Bisogna fare una bella battaglia, cercheremo di trovare un posto, un cinema, trovare un posto per loro”, spiegava il maestro di teatro, colpito dalla richiesta all’unisono dei suoi piccoli compagni di viaggio: “Noi vogliamo che qui venga costruito un cinema, una struttura per fare dei corsi”.

Il grido di battaglia delle più piccole e dei più piccoli, il loro desiderio di voler migliorare il loro piccolo paese, il loro desiderio di non dover viaggiare così tanto per andare al cinema. La loro fame di vita, di iniziative, di sogni.

Ecco il vero volto di questa manifestazione culturale. L’obiettivo comune che ha fatto mobilitare le persone, dai più piccoli ai più anziani.

“Qui c’è stato un senso di comunanza – dice Filippo Furia, figlio del grande attore dalle umili origini -. Sentitela vostra la Terra Murata, questa realtà e cercate di esserne orgogliosi, cercate di farla conoscere, apprezzare.”

“Questo è un omaggio a papà, un omaggio ai tanti attori che hanno fatto grande il cinema italiano”, le parole di un Filippo Furia emozionato all’inaugurazione del Museo/Cineteca tenutasi l’11 maggio alle ore 12,20.

Forti emozioni, visi irradiati da una punta di orgoglio, tante risa. Ecco l’atmosfera che si è respirata qui, tra le stradine medievali del borgo di Arienzo, in queste giornate, all’insegna della cultura.

Dopotutto è questo lo scopo della cultura: quello di fare da tramite fra le radici del passato, e le speranze di un futuro migliore.

Vi invitiamo a trovarci, agli inizi di giugno con tanti altri nuovi eventi. Ancora una volta l’azione di Giacomo Furia è stata capace di fare ridere e riunire le persone. Arienzo si è risvegliata, da quel sonno che è tipico della maggior parte dei piccoli borghi italiani. Arienzo vive nel volto di chi, come Giacomo Furia, non ha paura di sognare.

di Katia Nicosia

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