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Furto di acqua dalla Reggia di Caserta |
CASERTA - I carabinieri della stazione di Caserta e del Nucleo carabinieri forestale di Caserta, nella giornata di mercoledì 9 luglio 2025, hanno tratto in arresto un 58enne imprenditore agricolo del posto, ritenuto responsabile di furto aggravato e continuato di acqua pubblica con danneggiamento di bene culturale patrimonio Unesco, invasione di terreni o edifici dello Stato e attività di gestione di rifiuti agricoli non autorizzata. L’arresto è scaturito a seguito di una delega della procura di Santa Maria Capua Vetere finalizzata a verificare le cause di un’anomala, quanto evidente, carenza di fornitura idrica presso le vasche e le fontane borboniche dei giardini della Reggia di Caserta, verosimilmente connessa a un’attività di prelievo fraudolento lungo l’Acquedotto Carolino, che, se non interrotta, avrebbe messo a serio rischio l’ecosistema e biodiversità dei giardini reali. In particolare i carabinieri, nel corso di uno scrupoloso sopralluogo, hanno accertato che l’uomo, in qualità di concessionario di un fondo agricolo di proprietà dell’Istituto diocesano di sostentamento al clero di Caserta, mediante il danneggiamento di una vasca borbonica dello storico Acquedotto Carolino (bene tutelato dall’ Unesco), avrebbe realizzato un allaccio abusivo che gli permetteva di sottrarre fraudolentemente l’acqua dalla citata conduttura e di trasportarla per 145 metri, attraverso un sistema di tubazioni in polietilene, fino al citato terreno in suo uso, lungo il muro del Bosco di San Silvestro della Reggia di Caserta (anch’esso protetto dall’Unesco e Patrimonio dell’Umanità).
Cisterna di 1000 litri per la raccolta dell’acqua
Quindi, attraverso un foro praticato sul muro di cinta del sito borbonico, la tubazione raggiungeva, per l’irrigazione, sei diverse zone del fondo agricolo nonché una cisterna di 1000 litri per la raccolta dell’acqua. Nel corso dell’attività, all’interno del citato appezzamento, i carabinieri hanno anche rinvenuto una notevole quantità di rifiuti derivanti da pregressa attività di taglio e sfalcio di altri terreni agricoli. L’area e il materiale utilizzato per il prelievo fraudolento dell’acqua, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo, invece, posto agli arresti domiciliari. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, l’odierno indagato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata con contraddittorio limitato alla fase delle indagini preliminari e che il giudice della fase processuale potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato.
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