Quirinale e Chiesa non vogliono Matteo Salvini. Si lavora a un Governo tra Pd e Movimento 5 Stelle

ROMA - Insomma, quale quadro politico sta per raffigurarsi per i prossimi mesi? Non bisogna essere profeti ma leggere la realtà. Gli schiamazzi e i silenzi non doverosi ma rigorosi. Chi sa leggere tra le pieghe e chi comprende il senso del non politico interpreta sia la cronaca sia la storia.
Si sta lavorando per due soluzioni da incasellare nella prossima sicura crisi di Governo, dopo l'estate o tra dicembre e gennaio. Dunque. Matteo Salvini lo sa bene che è molto scomodo sia ai suoi alleati 5 Stelle sia agli anti autonomisti. È scomodo a Forza Italia. È di intralcio ai poteri, quelli consistenti, del masso-catto-comunismo. È scomodo al pensiero europeista unico. Soprattutto non sta bene la sua presenza alla Chiesa e al Quirinale.

Non dimentichiamo che gli ultimi governi precedenti sono stati gestiti e voluti dal Quirinale e che Napolitano è stato il vero protagonista della ascesa del Governo Monti e della caduta di Berlusconi.

Come si fa a non comprendere che si sta lavorando per un prossimo Governo tra il Pd e 5 Stelle? I voti in parlamento? Verranno. Oppure a un Governo cosiddetto tecnico con filtri tra Pd, 5 Stelle e F.I.

Non sto facendo ipotesi. Sto ragionando serenamente. Il Quirinale credo sia già pronto. Il Vaticano anche. I mercati europei aspettano ma lavorano tra i sottosuoli. Salvini è andato troppo oltre sia con ciò che non è riuscito a fare e proposto soltanto sia con ciò ha realizzato ma che altri non hanno applicato e non applicheranno. In Italia senza il Vaticano e il Quirinale non si governa e non si va in alcuna direzione.

Certo, Salvini ha commesso alcuni errori di valutazione. Ma sa bene che se dovesse creare la crisi non si andrà alle elezioni e resiste giustamente alle impennate di sconfitte. È un uomo solo.

Intelligente e molto attento. Ma ormai i suoi metodi non pagano più. Siamo in una situazione terribile.

Terribile e anacronistica. Occorre creare una nuova maggioranza seria prima che avvenga la catastrofe. Una maggioranza non solo numerica ma politica di forte profilo di centrodestra. Senza pensare a elezioni. Una maggioranza che sia blindata e coesa.

Per governare in Italia non bastano ormai i voti. Bisogna avere almeno il consenso di uno dei due poteri alti e forti. Attenzione. Questo Governo con Salvini non ha alcuna attenzione. Perché? Perché a gestire il tutto in questa Nazione sono sempre i comunisti e i cattolici.

È storia antica. Dal 1946 in poi è stato sempre così. Cosa fare, allora? Bisogna rassegnarsi? Non credo. Mai rassegnarsi. Una uscita di sicurezza, come ci ha insegnato il grande Ignazio Silone, la si trova sempre. Ma la dirò al prossimo appuntamento proseguendo sul filo di un Centrodestra che abbia politica e uomini forti e preparati.

di Pierfranco Bruni

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