Tirana entusiasta dei giovani attori di Fabbrica Wojtyla, abbraccio tra artisti per l'universalità del teatro
ROMA - Anonimo Napoletano una "vera bomba" in Albania nel ricordo della mitica Fondazione Scanderbeg! Alzati e cammina! E la splendida architettura Italiana del Teatro Nazionale di Tirana, come un combattente eroe mai domo, risponde con una "standing ovation" senza fine del popolo albanese che ringrazia gli artisti di Fabbrica Wojtyla, i giovani ambasciatori di fatto dei valori di civiltà e di umanità della Campania, come li ha nominati il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. I social d'Albania sono colmi di pareri esaltanti per lo spettacolo definito senza precedenti - riporta il comunicato stampa della Compagnia casertana -.
Anonimo Napoletano è un gesto di solidarietà per l'Albania appena colpita dal terremoto, uno stimolo per tutti gli artisti albanesi a tutela del Teatro Nazionale e dell'ideale storico culturale che esso rappresenta e un indelebile ricordo dei principi della mitica Fondazione Scanderbeg di cui Patrizio Ranieri Ciu, autore di testi e musiche, è stato fondatore.
"Viva il Teatro" grido del pubblico e artisti italiani e albanesi riuniti in un abbraccio ideale.
A cura del Consolato d'Italia l'anteprima nella cornice del teatro Petro Marko a Valona per promuovere l'ingresso dell'Albania nella Unione europea.
Il ritorno di Fabbrica Wojtyla nel Paese delle Aquile. La Compagnia teatrale Fabbrica Wojtyla è stata in Albania con lo spettacolo "Anonimo Napoletano", in scena a Valona il 26 settembre 2019 nel prestigioso Teatri Petro Marko, e il 27 settembre al Teatri Kombetar di Tirana.
"Anonimo Napoletano" propone la filosofia di Fabbrica Wojtyla anche in qualsiasi Paese estero gli attori vadano a recitare: superare ogni barriera fisica linguistica e logica per una vita che valga la pena di essere vissuta.
Scritta e diretta dal drammaturgo Patrizio Ranieri Ciu "Anonimo Napoletano", l'opera teatrale è un innovativo progetto di pura contaminazione artistica che fonde gli stilemi dell’opera lirica con la sagacia del teatro d’autore e storico popolare, caratterizzato da un impasto multilinguistico di napoletano, inglese, italiano e del paese ospitante.
Una storia di intrighi, inganni e amore durante la Rivoluzione Napoletana del 1799, pungente metafora universale sulla condizione dell'umanità e sulla falsità dei mezzi di comunicazione di massa.
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