Covid-19. Controllando controllando inevitabilmente limitiamo sempre più le possibilità di ognuno di noi. Coronavirus

CASTIGLIONE DEL LAGO - Il virus del non posso più non considerare: Manuale del buonsenso. Se questo passaggio epocale della pandemia da coronavirus fosse una partita di calcio dove tutti inseguono con lo sguardo il movimento del coronavirus-pallone, il mio obiettivo è quello di allontanare un attimo lo sguardo dal pallone per recuperare una dimensione di maggiore autoriflessione.

Ma prima alcuni punti fermi e le loro logiche conseguenze.

Abbiamo un alleato formidabile che, certo da ormai troppo tempo, ci siamo dimenticati di ascoltare...

Il nostro corpo si è evoluto da sempre dovendo contrastare insidie come questa.

Che sia più o meno infettivo non è una novità per il nostro corpo, doversi difendere contro un virus.

Domanda: Riusciamo ad essere alleati del nostro corpo?

Lasciamo che la scienza accorra questa volta meglio che in altre, in aiuto alla nostra riflessione...

La ricerca ha evidenziato che uno dei catalizzatori del processo di produzione delle cellule del nostro corpo che ci difendono dagli aggressori) è la vitamina d.

Per la produzione naturale di vitamina d abbiamo bisogno di esporre la nostra pelle ai raggi del sole...

Ti sei ricordato, anche oggi, di aiutare il tuo corpo a difenderti?

Anche la vitamina c è importante in questa funzione, insieme alla a che possiamo assumere attraverso i suoi precursori.

Ti sei ricordato anche oggi di alimentarti con attenzione per aiutare il tuo corpo nella funzione di difenderti?

Il cortisolo viene correntemente definito l'ormone dello stress e la sua concentrazione aumenta nei casi di ansia, frustrazione continua, abbattimento e depressione.

La ricerca ha accertato che all'aumento della concentrazione nel sangue di cortisolo corrisponde la depressione del livello di attivazione del nostro sistema immunitario.

Ti sei ricordato di preservare la pace dentro te stesso affinché resti al massimo attivato il tuo naturale sistema di protezione?

Le nostre mani sono da sempre il nostro primo strumento di contatto con il mondo.

Sono ricche di ghiandole che ci aiutano a tenerle più umide rispetto altre parti del corpo.

Questo favorisce l'elasticità delle pelle ma anche la permanenza di una flora naturale che è il primo strumento di antagonismo e contrasto verso gli agenti infettivi.

Quando metti i guanti per proteggerti ricorda che stai scegliendo di rinunciare a questo primo (e primordiale), meccanismo di difesa del tuo corpo che utilizza la competizione naturale tra esseri viventi per limitare la virulenza di uno solo.

Il coronavirus ha dimensioni che variano tra 60 e 140 milionesimi di mm.

L’Istituto superiore di sanità in un rapporto aggiornato al 14 marzo 2020 consigliava per gli operatori sanitari in prima linea contro il mostro l’utilizzo di mascherina facciale ffp2.

Questo presidio è nato e testato per il contenimento della inalazione polveri ed aerosol non pericolosi e per sua natura allorché calzato perfettamente (il che è già un gran problema) limita fino al 94% (e non impedisce) il passaggio di aerosol e polveri disperse: più grossolane sono, meglio funziona…

Bene…. Usa anche tu la mascherina e sii cosciente che la mascherina non può in alcun modo offrirti la certezza che le tue vie aeree non vengano a contatto con il virus.

Sii poi cosciente che abbiamo un esercito di sanitari che interagiscono giornalmente con casi accertati di coronavirus indossando questa mascherina e, (citando il bollettino ISS con dati aggiornati al 23 marzo) su 5154 diagnosi (che non sono quanti sono venuti in contatto), di coronavirus tra gli operatori sanitari, 8 sono in totale i deceduti. Ci sarà stato statisticamente tra di loro qualcuno già ammalato o particolarmente distratto.

La mascherina farebbe un po’ come le tue mani, offre al tuo corpo una possibilità di limitare il passaggio di massa, dell’ aggressore…. E’ difficile però considerarne il prezzo…

Il nostro albero respiratorio è dotato di cellule ciliate per allontanare naturalmente quanto di indesiderabile può filtrare attraverso la prima barriera che dovrebbe poter esser nasale...

Quando usi la mascherina è importante tu possa considerare che stai proteggendo il prossimo e, allo stesso tempo stai offrendo con essa un terreno di coltura per tutto quanto il tuo corpo naturalmente espelle.

Facciamo un esempio: un giorno sto andando a far la spesa e vengo fermato da un agente. Lui ha guanti e mascherina indosso.

Tra un controllo e l'altro questo agente si è sistemato comprensibilmente la mascherina sul volto ed è venuto in contatto guantato con la condensa che lambiva i bordi della mascherina.

La presenza di guanti e mascherina consente all’incauto agente di porgerti in "purezza" una coltura di vari microrganismi cui sono stati forniti accuratamente (ed involontariamente) il caldo e l'umidità ottimali per la loro moltiplicazione.

Magari non gli è stato dato nemmeno di poter ottenere un ricambio della mascherina tutti i giorni per cui, insieme al documento ti avrà restituito inconsapevolmente una dose straordinariamente viva ed in purezza del materiale vivente nelle sue vie aeree malauguratamente coltivato per giorni.

Ora continua a guidare la tua auto, le mani sul volante, poi fuma o, prima o poi, una mano sul volto.
Avrai pensato di stare dentro la tua auto protetto...

No... Non voglio creare altra ansia sociale... Tutt'altro...

La mia intenzione è quella di ammonire sulla presunzione tutta umana ed anche scientista di riuscire a controllare un po' tutto...

E così...
Percepiamo collettivamente una minaccia e gli specializzati del consenso capiranno che il consenso potrà essere costruito su di un dilagante nostro bisogno di protezione...

Sanno che per fermarci non funzionerà semplicemente un ammonimento perché esisterà sempre una parte della popolazione meno propensa all’ascolto.

Calata su di loro arriverà la norma sempre più stringente...

Governanti sempre a escogitare nuovi mezzi per poter controllare i nostri comportamenti, noi sempre più frustrati a colpevolizzare il comportamento non altrettanto ligio di qualcuno...

Allora come hanno fatto cercheranno di esercitare ancora più il controllo e noi, guardando alle circostanze dalle quali segnaleranno di essere stati indotti, non potremo far altro che giustificare…

Sempre più strozzati arriverà pur sempre un momento che sentiremo il bisogno di muoverci e far qualcosa che ormai dentro le regole non ha più un posto...

Sentendoci nella piena considerazione delle nostre ragioni, subiremo una sanzione anche noi e non potremo far altro che sentirlo ingiusto.

Sempre più bloccati, sempre più frustrati, sempre più arrabbiati, avremo il bisogno naturale di trovare un canale per scaricare questa tossicità interna...

Guarda quello... Mi sta facendo un torto... Quale migliore occasione!

Moltiplicheremo il senso di ingiustizia, la mortificazione, la rivendicazione e la tensione sociale e ci saremo spinti inevitabilmente gli uni contro gli altri in una intossicazione generale...

Fermati...

Da dove è partito tutto questo?

Il virus del non posso far a meno di considerare...

Permettetemi di riferirmi appellando in modo diverso questa pandemia mondiale.

E da dove siamo partiti?

Individualismo, me first, una emergenza climatica di cui tutti parlavano e che pochi prendevano in seria considerazione cambiando comportamenti, polveri sottili, distanza e disattenzione sociale distratti come siamo perché bombardati da migliaia di stimoli, distanti dalla saggezza del corpo e dagli equilibri naturali circostanza questa che oggi ci fa dimenticare di aver bisogno del sole e, guarda caso, non ho mai sentito sottolineare il fatto che uno dei sistemi di inattivazione del virus sono le radiazioni ultraviolette abbondanti nei raggi del sole.

È il virus del ti porto all'esasperazione...

Abbiamo avuto bisogno di vederci e ritrovarci in questa esasperazione...

Come?
Senza essere più in grado nemmeno di esercitare un briciolo di umanità lasciando i nostri cari e morenti nelle mani di un altro che lo tiene distante perché in fondo è un appestato, mascherato, intubato, tenuto umanamente distante e solo in mezzo alla confusione...

Un nonno che accoglie un nipotino venuto al mondo dall'altra parte della finestra, noi tutti diffidenti, distanti, impossibilitati a onorare e salutare ogni momento saliente della nostra vita, tristi, arrabbiati, ostacolati ad essere produttivi fino a che diventeremo debilitati e disfatti, ormai ridotti a ricevere assistenza sanitaria solo nei casi più urgenti, con un dilagante bisogno di aiuto economico, psicologico ed assistenziale...

Un giorno qualcuno si prenderà la briga di stimare la conta dei morti per questo fermo forzato, per il disagio psichico, l’aggressività dilagante, la depressione. Ci toccherà allora riflettere.

Dovevamo arrivare a questo, marcire dentro questo come un frutto che se non marcisce non può sperare che toccheranno terra i suoi semi...

Beh a marcire ci siamo...

Sarà tempo per preparare la terra ai suoi semi?

Stiamo tutti quanti a difenderci.... beccati in scacco dalla nostra stessa percezione di fragilità e di impermanenza è arrivato un virus da cui cerchiamo di ripararci in ogni modo controllando un po' tutto...e controllando controllando inevitabilmente limitiamo sempre più le possibilità di ognuno di noi...
Sapete...
I polmoni in medicina tradizionale cinese sono legati alla relazione..
Relazione tra di noi e con il mondo ma anche organo per mezzo del quale mettiamo dentro l'ossigeno essenziale per ogni nostro processo vitale...
E se nelle relazioni tra gli uomini e col nostro ambiente intorno, ci fossimo intossicati tutti di quanto ha circolato fin'ora?
Possiamo stare tutti a casa aspettando che passi.
L’importante è che lo facciamo scegliendo di voler vivere tutti come avrebbero dovuto vivere l’88% dei deceduti che presentavano altre gravi, patologie e che sulla storia di questi poveretti nessuno voglia più azzardarsi a rischiare….

Per finire:
Un sacrosanto criterio della medicina allopatica che pratichiamo in occidente è, in parole povere, di stare attenti a che la pasticca non sia assai peggio del male.

Ecco…mi pare che stiamo esagerando e soprattutto che stiamo dimenticando in massa di essere “alla guida” di una macchina biologica perfetta che spetta a noi, al meglio servire…

Ho il timore che alla fine ci si ammali di più di questo allarme sociale, nel vederci intorno questo abbrutimento, per la circostanza del sentirci segregati, abbandonati, senza servizi, impotenti, in difficoltà nel conservare una routine, il nostro ruolo sociale…

Che ci si ammali di nostro padre che muore in ospedale senza potergli dare un saluto, di un figlio che arriva senza un saluto, di volti coi sorrisi coperti, della difficoltà di gestione di uno scenario che cambia tutto insieme e senza scampo.

Ho il timore che, in mezzo a questa confusione, si perda di vista ciò che è più importante e che, alla fine, questa distanza dall’essenziale non faccia altro che andare a ingigantire la potenza del mostro.

Aumenteranno in questo modo i casi di morte apparentemente data dal mostro e che finiscono paurosamente sotto la colonna “senza nessuna patologia pregressa”.

Perché stiamo diventando sempre più fragili e dipendenti ed è innegabile che, così, il coronavirus sia capace di attaccarci meglio un po’ tutti…

Per questo… Resta a casa…

Ma…

Grandi riflessioni… e buone scelte a tutti!

di Simone Messini

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