ROMA - L'Istituto superiore di sanità (Iss) ha diffuso un resoconto delle situazione sanitaria in Italia, dopo la grave emergenza causata dalla forte virulenza del Coronavirus. L'Iss fa sapere agli italiani che al momento nel Paese non esiste nessuna situazione critica. Dall'Istituto sintetizzano dei risultati relativi al monitoraggio degli indicatori per la cosiddetta Fase 2 per la settimana tra il 18 e il 24 maggio 2020.
L’incidenza settimanale rimane molto eterogenea nel territorio nazionale. In alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo. In altre il numero di casi è molto limitato. Si raccomanda pertanto - avvisano dall'Iss - cautela specialmente nel momento in cui dovesse aumentare per frequenza ed entità il movimento di persone sul territorio nazionale.
Non si registrano segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali ospedalieri sul territorio nazionale.
Si osservano livelli di resilienza in miglioramento.
Nel Paese continuano ad essere rafforzate a livello regionale politiche di testing e screening in modo da identificare il maggior numero di casi realizzando azioni di isolamento e quarantena/monitoraggio dei contatti stretti (ovvero realizzando la strategia “test - track - trace”). Nonostante questo abbia aumentato la sensibilità dell’accertamento diagnostico, nella pressoché totalità delle Regioni e Provincie Autonome il trend settimanale dei nuovi casi diagnosticati per data di diagnosi/prelievo è in diminuzione e gli indici di trasmissibilità (Rt) sono al di sotto di 1.
Per quanto riguarda la stima dell’Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto piccolo alcune Regioni possono avere temporaneamente un Rt>1 a causa di piccoli focolai locali che finiscono per incidere sul totale regionale, senza che questo rappresenti un elemento preoccupante.
Per l'Istituto superiore di sanità le misure di lockdown in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da Covid-19 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni/PPAA.
La situazione attuale, relativa all’inizio della prima fase di transizione, è complessivamente positiva.
Permangono segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte Regioni italiane. Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico.
È necessario continuare a rafforzare i servizi territoriali per la prevenzione e la risposta a Covid-19 per fronteggiare eventuali recrudescenze epidemiche - avvertono dall'Iss -.
L’incidenza settimanale rimane molto eterogenea nel territorio nazionale. In alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo. In altre il numero di casi è molto limitato. Si raccomanda pertanto - avvisano dall'Iss - cautela specialmente nel momento in cui dovesse aumentare per frequenza ed entità il movimento di persone sul territorio nazionale.
Non si registrano segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali ospedalieri sul territorio nazionale.
Si osservano livelli di resilienza in miglioramento.
Nel Paese continuano ad essere rafforzate a livello regionale politiche di testing e screening in modo da identificare il maggior numero di casi realizzando azioni di isolamento e quarantena/monitoraggio dei contatti stretti (ovvero realizzando la strategia “test - track - trace”). Nonostante questo abbia aumentato la sensibilità dell’accertamento diagnostico, nella pressoché totalità delle Regioni e Provincie Autonome il trend settimanale dei nuovi casi diagnosticati per data di diagnosi/prelievo è in diminuzione e gli indici di trasmissibilità (Rt) sono al di sotto di 1.
Per quanto riguarda la stima dell’Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto piccolo alcune Regioni possono avere temporaneamente un Rt>1 a causa di piccoli focolai locali che finiscono per incidere sul totale regionale, senza che questo rappresenti un elemento preoccupante.
Per l'Istituto superiore di sanità le misure di lockdown in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da Covid-19 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni/PPAA.
La situazione attuale, relativa all’inizio della prima fase di transizione, è complessivamente positiva.
Permangono segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte Regioni italiane. Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico.
È necessario continuare a rafforzare i servizi territoriali per la prevenzione e la risposta a Covid-19 per fronteggiare eventuali recrudescenze epidemiche - avvertono dall'Iss -.
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