Paola De Filippo e l'omicidio delle professioni oggi e domani

ROMA - Magistratura, donne, pandemia da Coronavirus, economia: tra i diversi temi che ho toccato durante la chiacchierata fatta con Paola De Filippo, avvocata cassazionista, criminologa, mediatrice familiare, penale e dei conflitti. Per la professionista e professoressa vale ancora, e sempre, il detto "si è fatta l'Italia, ma non gli italiani".

Paolo Mieli teme che, nel caso ritornasse la famosa seconda ondata del Covid-19, rischieremmo di ritrovarci con un uomo forte al comando. Perché non si capirebbe più niente. Tanta la confusione e la paura. Che ne pensa?

Politicamente non credo che questo possa accadere in Italia, perché il nostro sistema democratico è tra i più saldi nel mondo. Il vero e unico problema è l'economia. Siamo già preda da 20 anni in particolare dei poteri forti del mondo.

Avvocata De Filippo, privacy sì, privacy no? Giusto richiamare in causa, anche per l'Italia, sempre il comportamento tenuto dagli Stati Uniti d'America dopo l'11 Settembre?

È giusto perché la privacy di fatto non esiste. È giusto che esista come deterrente in caso di esagerazione nell'utilizzo dei dati.

Che momento stiamo vivendo noi italiani...

Uno dei tanti difficili della nostra lunga storia, dove si sta pienamente dimostrando al mondo che si è fatta l'Italia, ma non gli italiani (e non accadrà mai più di tanto).

Prevede un divario sociale più o meno marcato nella popolazione?

No. Il divario e le tragedie sociali si sono consolidati con l'entrata della moneta unica europea. Siamo assuefatti da anni a questo stato di cose e adesso si sta solo palesando in tutta la sua essenza. L'Italia è la patria dell'arte e l'arte è anche apparenza. L'Italia riesce a mimetizzare bene da 30 anni tutti i suoi gravi problemi, tra cui gli incolmabili divari sociali, dovuti soprattutto ai mancati investimenti nell'istruzione. Il mondo dell'istruzione e della ricerca del nostro Paese doveva essere il faro per tutto il resto del mondo. Sarebbe bastato questo per eliminare i divari sociali ed economici.

Dottoressa, Giuseppe Conte e i presidenti di Regione dove stanno portando questo Paese?

Da nessuna parte. Stavano salvando un naufrago dall'annegamento. Ora stanno rianimando il naufrago che erano riusciti a portare sul bagnasciuga.

La sua professione è già cambiata in epoca di pandemia o cambierà per forza di cose?

La mia professione non è cambiata adesso. Il sistema economico e legislativo sta uccidendo la mia meravigliosa professione da circa 10 anni e ora sono esplosi gli effetti di questo omicidio grazie all'emergenza sanitaria. La pandemia sta offrendo al sistema giustizia l'opportunità di affermare i sistemi di Adr, ma anche questo non accadrà per questione di cultura e mentalità.

Avvocata, nel suo lavoro, riscontra o ha mai rilevato differenze tra donne e uomini?

Ho riscontrato e riscontro tantissime differenze. La mia è ancora una professione "maschile" e non riesce a evolvere molto per colpa delle donne stesse (cattivi costumi...).
Un grosso aiuto nell'eliminazione di questa tristissima differenza ce l'ha dato il mondo della magistratura, che vede sedute sugli scranni più donne che uomini (anche se poche donne nel Csm). Pensi alla professoressa Marta Cartabia, quanti anni abbiamo dovuto aspettare per vedere una donna alla guida della nostra Corte costituzionale?

Professoressa, secondo lei, veramente si è trattato di scarcerazioni facili per criminali incalliti? Come ha avvertito il comportamento molto duro di Cafiero de Raho?

Io difficilmente punto il dito contro la magistratura, anche perché lo trovo fortemente demagogico e con effetti destabilizzanti. Con ciò non voglio dire che i magistrati non sbaglino, certo che sbagliano, ma fare intendere che fanno quello che vogliono non mi trova d'accordo e non mi troverà mai d'accordo. Quando svolgo attività di docente, questo spiego ai discenti, soprattutto se giovani.
I magistrati "applicano le leggi" e paradossalmente, anche quando sbagliano, loro applicano sempre e solo la legge.
Quindi, per quanto responsabili, trovo più responsabili i politici, che le leggi le scrivono!
Se la magistratura ha a volte cospicui margini di discrezionalità, è perché c'è una legge che lo permette.
Le assicuro che, quando spiego questo alle giovani generazioni (e lo spiego con esempi e letture che durano ore), osservo lo sguardo dei giovani cambiare, perché certe attente e vere spiegazioni provocano la cosa più importante per la mente, ossia provocano lo sviluppo della consapevolezza e della critica costruttiva.
De Raho ha semplicemente avuto la possibilità di esprimere una sua opinione, ben venga, ma attenzione alle manipolazioni demagogiche di chiunque provi a porle in essere.

Nel nostro Paese, il piatto sociale-economico-finanziario della Bilancia ora penderà...

... verso un rischio concreto di recessione e uscita dall'Unione europea. Non possiamo permetterci di non curare con grande professionalità il naufrago di cui sopra.

Gli italiani sono brava gente sempre?

Gli italiani sono brava e cattiva gente come tutti, non amo questo luogo comune.
L'unico luogo comune che mi piace tanto è che gli italiani sono geniali....e... non credo sia proprio un luogo comune. La geografia e la storia spiegano perché ci siamo evoluti, "producendo" ormai da millenni così tanti geni...e... scusate se è poco!
Il genio e la resilienza che è in noi ci salverà comunque.

di Giuseppe Rapuano

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