NAPOLI - Se questa è umanità, è tempo di chiedere al padreterno di restituirci l’animalità. Su Instagram ne hanno inventata una che è l’emblema della deriva a cui l’essere umano è approdato. In nome di George Floyd, hanno creato una challenge e si divertono a pubblicare fotografie in cui si ritraggono nella postura dell’assassino in divisa che ha ucciso Floyd, la scorsa settimana.
Verrebbe da gridare vergogna ma anche quella è una dimensione tutta umana e con questa umanità le donne e gli uomini degni di questo nome proprio non hanno niente a che vedere. Esseri insulsi che non hanno neanche la percezione di quello che fanno e di come lo fanno e un social media delle immagini, Instagram, che non è in grado di fermare questo abominio, questa indecenza.
Le foto passano, veloci, e raccontano di uno sfottò in nome di un assassinio.
E allora se c’è una madre onnipotente o un padre onnipotente da qualche parte di questo universo infinito e minimo che dia un segno di sé, che chiami alla resipiscenza ‘sta vrangata ‘e sciem, come si dice nel sud del nostro mondo, e dia loro un segno della grandezza divina: li faccia scomparire dalla comune visione.
di Nadia Verdile
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