Miriam Ballerini e quel nero che tanto indelebile non è

Poesia di Miriam Ballerini

Redazione CWN | 09 Giugno 2020

NERO

Ci domandavamo
noi ingenui,
come fosse accaduto, allora.
Come un popolo fosse scivolato,
andando alla deriva.
Una deriva di odio e di intolleranza.
Come avessero potuto chiudere a chiave,
cuore e cervello,
e credere, bere, a sorsate da villano,
bottiglie di assurdità.
Mai avremmo creduto,
noi ingenui,
che potesse accadere di nuovo.
Che un bel giorno di sole e ozio,
un uomo tornasse a predicare bestemmie;
non di certo da un balcone,
ma facendosi bastare una piazza
e lo schermo piatto della tv.
E la gente, ben vestita, ben curata,
che aveva in volto il sorriso di quelli buoni,
lo seguisse, annullando con un colpo di spugna,
la faccia che si portavano disegnata addosso.
Ci guardiamo attoniti,
noi ingenui,
con ancora quella parte che nega l'evidenza,
perché non può essere, non si può giungere a tanto.
Non ora, non dopo che il passato ha scritto
con pennarello nero, indelebile, la storia.
Eppure, dobbiamo fare i conti con quel nero
che tanto indelebile non è stato sulle pagine,
eppure è abile nello sporcare i cuori.

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