Delitti e violenza sulle donne: c'è Flashback di Stefano Dal Fabro

MILANO - Flashback e colpevoli innocenti. Tra pochi giorni ci sarà la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il 25 Novembre è stata designata come data di tale ricorrenza. E proprio in questi giorni esce Flashback, un Noir con diverse analogie sul tema. Romanzo di Stefano Dal Fabro, formato Kindle, Editore ClastComics, Flashback si può trovare su Amazon.

Chiedo all'autore com'è nata l'idea di scrivere questo romanzo...

«Mi ha sempre affascinato quel lato oscuro della mente umana che può spingere anche le persone apparentemente più tranquille a compiere efferati delitti. Volevo scrivere una storia che raccontasse come dentro ognuno di noi possano celarsi dei meccanismi pronti a scattare improvvisamente e in grado di farci commettere azioni che vanno oltre la nostra volontà. Ho quindi provato a esplorare il confine sottile tra realtà e immaginazione e tra fatti scientifici e credenze superstiziose nella cornice di un una classica storia criminale».

In Flashback sono protagoniste le figure femminili, esiste un motivo preciso?

«L'ispirazione è venuta dai noti casi di cronaca nera italiana, dal delitto di Cogne a quelli di Perugia e Avetrana. Ho cercato una risposta ad una domanda che ci siamo fatti tutti: com'è possibile che dentro quelle donne si sia scatenata una violenza del genere?»

E ha trovato la risposta?

«Forse sì, ma qui non posso svelare altro… lascio al lettore scoprirlo all'ultima pagina…».

In un'epoca dove di violenza sulle donne se ne parla molto esce Flashback, un Noir fatto di suspense e località milanesi. Scritto da Dal Fabro e pubblicato nel novembre del 2020 dall'Editore ClastComics.

La violenza contro le donne talvolta può fare scaturire in loro stesse un forte istinto di difesa, e di vendetta? Da vittime passano a carnefici...

«Le donne non uccidono gli sconosciuti, non è nel loro Dna».

La nota opinionista di un talk-show televisivo non ha dubbi: colpevole o innocente, bianco o nero… Ma esiste anche una zona grigia dove realtà e immaginazione si confondono e i traumi del passato riaffiorano come incubi nel presente... Quale segreto può nascondersi nella mente di una giovane criminologa affetta da attacchi di panico? Forse una suggestione di antichi riti sciamanici, oppure un'indesiderabile eredità epigenetica. La sua indagine sull'omicidio di un anziano nobile la condurrà verso la scoperta di una verità sconvolgente che la riguarda molto da vicino. Un Noir psicologico in circa 130 pagine nel quale si parla di epigenetica, di violenza sulle donne e di disturbi psicologici, e di quei casi giudiziari incerti, di credenze e suggestioni. Tutti temi che possono toccarci nel più profondo.

Ambientato a Milano ai tempi d'oggi, Sabrina, laureata in scienze criminologiche, lavora in biblioteca e cerca di lasciarsi alle spalle la sua ultima relazione sentimentale, conosce Annalisa e inizia a frequentare il suo compagno di corso, Francesco. Tra il Vicolo dei Lavandai sui Navigli e Corso Vittorio Emanuele e Corso Como, scorre una storia fatta di delitti e amore, suggestione e avvenimenti accaduti in un lontano passato che ha lasciato forti traumi pronti a riaffiorare quando meno ci si aspetta.

E direi il resto va letto e vanno custodite quelle emozioni che esso genera in ognuno di noi. In un'epoca che si professa civilizzata come la nostra il fenomeno della violenza sulle donne sta raggiungendo livelli oltre ogni limite. Si parla ai telegiornali di femminicidio e quasi quasi l'argomento diventa normale, a tal punto di non riuscire nemmeno più a sensibilizzare le persone che ascoltano.

Libri come questo suscitano in noi domande e riflessioni utili, aiuta qualcuno di noi a riprendere in mano un aspetto che purtroppo fa parte della realtà ma che nessuno vuole parlarne, come se fosse un segreto di cui vergognarsi. Quante donne nascondono ancora le violenze subite, fino a farle poi diventare così pesanti dentro di sé, da trasformarle talvolta in mostri che devono vendicarsi per eliminare la rabbia e il dolore straripante dentro.

Le violenze possono essere anche la minaccia, la creazione di un clima pesante, il ricatto, il maltrattamento l'aggressione, la persecuzione derivata da un uomo verso una donna: tutti comportamenti che non tengono conto della volontà di una donna, che ha diritto di dire di sì o di no a qualsiasi proposta o idea come qualunque essere umano dotato di diritti e dignità. Gli atteggiamenti violenti lasciano ferite che non si rimargineranno mai.

Perché tutta questa violenza sulle donne? La frustrazione, la non realizzazione personale dell'uomo, le difficoltà sul lavoro o nella vita, l'insoddisfazione, sono solo le motivazioni superficiali di questi eventi. Più in profondità si può trovare il mancato riconoscimento dell'identità delle donne e il fatto che loro hanno, al pari degli uomini, il diritto di relazionarsi e di decidere ciò che è meglio per loro stesse. Purtroppo ancora oggi è possibile trovare uomini che ogni tanto se ne escono con frasi come "l'uomo è fatto così, o la donna deve lavare i piatti" o comunque ci scherzano sopra. Gli uomini che picchiano non amano mai.

di Claudia Rossi Carrera

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