Lucca, il Volto Santo e la Via Francigena: con Ilaria Sabbatini

LUCCA - Lucca, la bella, è anche la città della fede. Non solo storia, non solo arte, non solo bellezza. Una secolare tradizione religiosa fa della città delle Mura uno scrigno di devozione. Come quella legata all'iconografia del Volto Santo che mirabilmente è raccontata nell'ultimo nato della Maria Pacini Fazzi Editore, storica casa editrice lucchese. Ne è autrice la medievista Ilaria Sabbatini, Research fellow presso la Società internazionale per lo studio del Medioevo latino per cui è responsabile del progetto Archivio Digitale del Volto Santo.

"Lucca, il Volto Santo e la Via Francigena", con la prefazione dell'arcivescovo di Lucca, monsignor Paolo Giulietti, è il primo della nuova collana "Leobinus" che la Pacini Fazzi offre al mondo della cultura.

«È difficile – scrive Giulietti - esagerare l'importanza che Lucca ha avuto per il pellegrinaggio, posta com'è al centro del tratto italiano della Via Francigena, con la presenza dell'insigne reliquia del Volto Santo ad attirare devoti da tutta Europa...».

Dunque Lucca, il Volto Santo e la Via Francigena, non sono solo il titolo ma i temi di cui si occupa questo volume, agile e ricco di notizie. Il lavoro editoriale arricchisce, con un linguaggio chiaro e dettagliato, il patrimonio di conoscenza che lega la città toscana all'immagine del Volto Santo, venerata nella Cattedrale di San Martino, celebrata nella festa cittadina del 14 settembre. Al Volto Santo rendevano omaggio non solo i lucchesi, ma anche i numerosi fedeli in pellegrinaggio lungo la Via Francigena di cui Lucca costituiva uno snodo di grande rilevanza.

Ugualmente il Volto Santo diveniva simbolo e protezione delle ricche comunità lucchesi sparse in Italia e in Europa, anche presente in numerosi esemplari di monete lucchesi: dal "Grosso" di Ottone, allo Scudo d'oro, allo Zecchino al Doppio Scudo.

«Un libro – spiega l'editrice Francesca Fazzi - che apre una nuova collana è oggi più che mai un grande messaggio di speranza. Leobinus vuole narrare accoglienti nuove progettualità, attingendo dalle radici non solo della storia, ma da quelle, ancora più profonde, di una spiritualità popolare che nutre il nostro bisogno di sentirci comunità, con valori identitari, ma rinnovati. Una collana che sostanzia nuovi itinerari fisici e spirituali, proponendosi come  guida ad affascinanti percorsi nella storia riscoprendo luoghi, emergenze, antiche viabilità: intorno al culto del Volto Santo di Lucca (proprio quest'anno datato con il carbonio 14 come la statua lignea più antica dell'Occidente, collocata tra l'VIII e il IX secolo e quindi confermando la leggenda attribuita a Leobino che la vuole giunta a Lucca nel 782) si aprono itinerari inconsueti, interdisciplinari, ricchi di suggestioni e di narrazioni, prezioso nutrimento per  il nostro presente».

La Collana "Leobinus" è diretta proprio da Sabbatini e ha un prestigioso comitato scientifico: Fiorella Dallari (Università di Bologna, fa parte del team Cattedre Unesco - Italia "Landscaping, Urban Sustainability Tourism"), Isabella Gagliardi (Università di Firenze, studiosa delle istituzioni ecclesiastiche e dei movimenti religiosi della cristianità medievale), Tommaso Maria Rossi (Archivio Storico Diocesano di Lucca, archivista e profondo conoscitore del patrimonio documentario lucchese).

Ma perché Leobinus? Leobinus, ossia Leobino o Leoboino (è stato il diacono al quale tradizionalmente si attribuisce la paternità della leggenda che vuole il Volto Santo di Lucca scolpito da Nicodemo e, nel volto, da un angelo) diventa quindi il simbolo di una collana di studi per indagare e divulgare le tante storie che sono nate e che continuano a generare filoni di interesse e di studi intorno ai  temi e ai simboli che il Volto Santo -, icona acheropita e reliquiario che conserva ampolle del Santo sangue, secondo la narrazione agiografica - ancora oggi racchiude e disvela. Se il Volto Santo è l'immagine identitaria dei Lucchesi, sia in senso laico sia in senso spirituale, ecco che Leobinus diventa il 'narratore' delle cose lucchesi per eccellenza, laddove la storia civile e politica si intreccia con la vicenda religiosa e il potere dell'immagine diventa l'immagine del potere di Lucca. 

di Nadia Verdile

Ilaria Sabbatini è docente Lumsa  (Libera Università degli Studi Maria Ss. Assunta di Roma) e ideatrice dello "Young Historians Festival" di Lucca. Fa parte del comitato editoriale della collana "Viatores" (Maria Pacini Fazzi), della collana "A EstOvest" (Textus), della rivista "La porta d'Oriente" (Pagine), della rivista "Almaturism" (Università di Bologna).

Ilaria Sabbatini is a Research fellow at Sismel (International Society for Medieval Latin Studies) where she heads the Arvo project (Digital Archive of the Holy Face). She is a teacher at Lumsa (Libera Università degli Studi Maria Ss. Assunta di Roma) and founder of the "Young Historians Festival" in Lucca. She is a member of the editorial board of the "Viatores" series (Maria Pacini Fazzi), of the "A EstOvest" series (Textus), of the magazine "La porta d'Oriente" (Pagine), of the magazine "Almaturism" (University of Bologna).

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