ROMA - È arrivato il momento di dire basta. Non si tratta più di far finta di niente, di additare il quotidiano "Libero" come uno scherzo e di pensare ai suoi articoli come delle cose su cui riderci sopra, è davvero arrivato il momento di passare ai fatti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'articolo uscito stamattina sul quotidiano in questione, a firma Vittorio Feltri, in cui la ragazza, 18enne vittima di inaudita violenza da parte di Alberto Genovese, imprenditore 43 enne fondatore di Facile.it, viene additata come "ingenua".
Ma non solo. L'intero articolo trasuda di sessismo e dipinge l'immagine della donna come mero oggetto sessuale con affermazioni del tipo "si fa fatica a scopare una che te la dà volentieri, figuratevi una che non ci sta".
Non è più il momento di prendere questi articoli come se fossero goliardate, o sparate volutamente provocatorie da parte del signor Feltri, è il momento di dire, una volta per tutte basta. Basta a questo modo di fare giornalismo violento, che insulta gli altri, che spara a zero su persone che non si conoscono, soprattutto quando queste sono persone indifese, che hanno appena subito un'esperienza scioccante che le perseguiterà per tutta la vita.
Siamo stufi di provare disgusto verso certi concetti arcaici, certe visioni intollerabili dei rapporti sociali, culturali e famigliari, permettendo ad un giornale che si rivolge a tutti i cittadini di insultare in questo modo i propri consumatori. Chiediamo alla Procura della Repubblica di intervenire aprendo un'indagine su quanto accaduto, e chiediamo, a gran voce, all'ordine dei giornalisti di bloccare la pubblicazione del quotidiano "Libero".
Non si tratta di censura, ma la democrazia non può consentire di continuare a veicolare certi messaggi violenti e offensivi.
Marco Donzelli (Presidente del Codacons)
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