A tal fine, i beneficiari avrebbero dovuto, necessariamente, appaltare la realizzazione delle opere ad imprenditori terzi e documentare le relative spese, sostenute con modalità di pagamento tracciabili. Le Fiamme gialle santagatesi, tuttavia, insospettite dall'anomalo utilizzo dei conti correnti aziendali, dopo approfonditi accertamenti, rilevavano come i due titolari avessero prospettato all'Ente pagatore costi ben superiori a quelli effettivamente sostenuti, percependo, di conseguenza, un contributo maggiore rispetto a quello spettante.
Considerata la consistenza degli elementi raccolti - riporta ancora il comunicato stampa della Gdf -, la Procura della Repubblica di Patti richiedeva ed otteneva dal locale Tribunale l'emissione di un provvedimento di sequestro preventivo, a firma del giudice dottore Ugo Domenico Molina, per le ingenti somme indebitamente percepite, che ha riguardato liquidità e beni rinvenuti nella disponibilità degli indagati, per un ammontare di circa 700mila euro.
L'operazione testimonia ulteriormente il costante impegno assicurato dalla Guardia di finanza nella lotta alle frodi in danno al bilancio dello Stato e dell'Unione europea, soprattutto nel delicato comprensorio dei Nebrodi, finalizzato ad un sempre più incisivo contrasto al fenomeno delle truffe ed al conseguente accumulo di ricchezze di provenienza illecita, percepite in spregio alle leggi ed a discapito degli imprenditori onesti.
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