Differenze circa il genere considerate nelle sperimentazioni dei vaccini?

GENOVA - Le frodi, e più in generale le violazioni dell'integrità scientifica, sono diventate endemiche nella ricerca internazionale. Si ricordi, per esempio, l'eclatante caso dell'articolo apparso su "Nature" e in seguito ritirato sulle cellule Stap (cellule indotte a tornare allo stato staminale mediante esposizione a batteri o a particolari condizioni ambientali): il supervisore della ricerca, il giapponese Sasai, si è suicidato.

Nel guardarci attorno, anche tra le quattro mura di casa, osserviamo "oggetti comuni" che risultano frutto di qualche applicazione scientifica, applicazione a cui di solito non prestiamo attenzione. Invece, quando ci troviamo al cospetto di un'emergenza Covid-19, alla sua seconda ondata (la terza?), contiamo sulle scienze costantemente, o no? Confidando in un futuro migliore. Le ricerche scientifiche ci stanno offrendo l'agognato vaccino.

Presto, già? Una seria ricerca scientifica esula di norma da tempi rapidi: tra il contesto della scoperta e quello delle giustificazione devono trascorrere controlli, sperimentazioni, e via dicendo – non verificazioni, a meno che non si sia neopositivisti logici. Per amor dell'argomentazione, si supponga (anzi, non si suppone più) che un qualche laboratorio privato (o pubblico/privato) "scopra" il vaccino e lo brevetti, sulla scorta di interessi di tipo politico, economico, etico, religioso e via dicendo.

Eppure, le ricerche scientifiche con uno status epistemico solido, non dovrebbero, mai e meno che mai ora, subire "infiltrazioni" ascientifiche, o, addirittura, antiscientifiche. La situazione circa la somministrazione del vaccino? "Pochi medici e zero formazione", titola La Stampa del 23 dicembre 2020. Quanti di questi medici sono donne? Parecch*. Già: la cura. Il prendersi cura di. "Mestiere", pubblico e privato, di molte donne, ovunque nel mondo.

In Occidente la scelta, in proposito, è delle stesse donne. O no? Prendersi cura del marito (o del compagno), dei bambini, degli anziani (genitori e suoceri). E, in quest'emergenza, degli anziani a casa: nei "ricoveri" stanno morendo a bizzeffe. Donne e uomini. Alla fin fine: "Uomini e virus"! La lotta condotta dagli uomini: medici, politici, psicoanalisti, sociologi. All'estero vi è la cancelliera federale della Germania, che ha parlato espressamente di morti, troppi.

Cancelliere? Primo ministro? In Italia? Quando mai! Ma vi è Gloria Capriata, coordinatrice infermieristica della terapia intensiva cardiovascolare di Rianimazione dell'Ospedale San Martino di Genova. Capriata è al prima persona a vaccinarsi contro il Covid-19, in Liguria: domenica 27 dicembre 2020, attorno alle ore 9 di mattina, al padiglione 3, sempre di San Martino. Siamo al nord. E al sud? Si veda, per esempio, la Calabria.

Le donne del nord e le donne del sud. Purtroppo, vi sono non poche differenze. E le differenze circa il genere, che evidenzia la medicina di genere? Sono state considerate nelle sperimentazioni dei vari vaccini? E ora nelle somministrazioni? Credo, da filosofa, specialista di Gender Studies, che sarebbero necessarie cure al hoc, ovvero approcci medicali e farmacologici che considerassero i profili psico-biologici di ogni persona/paziente, al fine di giungere a diagnosi e terapie "cucite addosso", a ogni singolo individuo.

di Nicla Vassallo

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