LIVORNO - La Guardia di finanza di Livorno trova relitti navali sul fondale antistante al Golfo di Follonica. Il Golfo di Follonica (Grosseto) si rivela, ancora una volta, un prezioso custode di tesori archeologici. Nel mese di giugno del 2020, i finanzieri del Reparto operativo aeronavale di Livorno, in collaborazione con la Tenenza di Follonica che aveva svolto le preliminari attività infoinvestigative sfociate in un primo rinvenimento, intervenivano per effettuare un recupero di materiale archeologico nello spazio di mare antistante a Follonica.
Una successiva ricognizione del Nucleo sommozzatori della Stazione navale di Livorno consentiva così d'individuare i resti di un relitto navale, oltre a ulteriori reperti archeologici localizzati nelle immediate vicinanze. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo - diretta da Andrea Muzzi - informata delle operazioni in corso fin in prima battuta, nel contempo si attivava e, grazie a una proficua collaborazione con la Direzione generale, otteneva così uno specifico finanziamento, su un capitolo di spesa dedicato espressamente alle indagini e attività finalizzate alla tutela delle aree e delle zone di interesse archeologico, che consentisse un più esteso intervento di scavo, conclusosi proprio in questi giorni - comunicano dalla Gdf -.
Le ricerche, condotte sul campo dagli archeologi della Asps Servizi archeologici e grazie al supporto dello stesso personale della Guardia di finanza, con l'appoggio logistico del diving Feel Dive di Scarlino, hanno così evidenziato, nei pressi di una secca, la presenza di almeno due affondamenti navali, uno romano e uno più recente, avvenuti nello stesso punto a distanza di secoli. Nel corso delle operazioni sono stati così documentati i resti di due scafi e recuperato materiale archeologico di rilevante interesse per la storia della navigazione.
La Guardia di finanza, con mirate attività ispettive nell'ambito delle specifiche prerogative istituzionali di polizia economico-finanziaria con la propria ramificata componente aeronavale e territoriale, rappresenta anche sul mare la forza di polizia di riferimento per il contrasto alle attività illecite, la tutela dell'ordine pubblico, la difesa dei beni collettivi e delle risorse marine nazionali e costiere, concorrendo in questo caso in funzione della conservazione del patrimonio archeologico, in sinergia con le autorità preposte.
Ricerche Correlate
- Associazione mafiosa e usura, 8 persone arrestate dai carabinieri
- Sequestri per milioni di euro a 15 soggetti appartenenti alla 'ndrangheta
- Salute dei bambini a Luanda, iniziative di Eni Foundation ed Eni Natural Energies Angola
- Assalto al portavalori a San Vincenzo, 11 persone arrestate
- Ruolo dei biocarburanti HVO nella decarbonizzazione dei trasporti
- Maria Sofia Wittelsbach, regina senza Regno: c'è il libro di Nadia Verdile
- Le camelie invernali di Ermal Meta con le ferite ancora aperte
- Fondo per la cultura, attenzione alla rendicontazione delle risorse
- Mostra Umanizzare la storia, sulla vita della desaparecida Franca Jarach
- Stefania Romito con Cesare Pavese nelle carceri, La cultura rende liberi
Altre Notizie
Commenti
Posta un commento