Carla Fracci, Dario Nardella: la nostra stella nell'arte incantatrice della danza

FIRENZE - Oggi, 27 maggio 2021, l'icona della danza mondiale, Carla Fracci, ha spiccato il volo. La scomparsa di Carla Fracci colpisce al cuore, e in tutte le parti del mondo. Dario Nardella, sindaco di Firenze: «La nostra stella nell'arte incantatrice della danza. Ricordo la sua attività anche come assessora alla Cultura in Palazzo Medici Riccardi. Amicizia e collaborazione con lei nel corso degli anni».

Nell'apprendere con dolore la notizia della morte della inimitabile rappresentante del ballo mondiale, il primo cittadino della città toscana ha dichiarato: «Mi stringo ai suoi cari e ricordo in lei anche l'amministratrice, assessora alla Cultura nella Provincia di Firenze che sviluppò legami con la Russia, prese le parti dei bambini Saharawi, l'impegno per la salvaguardia del Maggio Musicale Fiorentino. Sono solo tre espressioni di un impegno portato avanti con discrezione e autorevolezza».

Nardella ha stretto un bel legame di amicizia con Carla Fracci e nel corso degli anni ha avuto modo di collaborare spesso con lei, coltivando insieme la passione per la buona amministrazione, per la musica, per la cultura «che fa crescere il senso di un'appartenenza comune fondata su ciò che dura».

Tra le tante emozioni offerte nel corso della sua immensa carriera, memorabili quelle di Giselle, un titolo di cui ha dato interpretazioni rimaste leggendarie - hanno ricordato dal Teatro alla Scala di Milano -. Carla Fracci è stata una figura cardine della storia della danza. La storia fiabesca della figlia del tranviere che con talento, ostinazione e lavoro diventa la più famosa ballerina del mondo ha ispirato generazioni di giovani, non solo nel mondo della danza.

Entrata nel 1946 alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala dove studia tra l'altro con Esmée Bulnes e Vera Volkova, Carla Fracci si diploma nel 1954, si rivela al pubblico l'anno successivo sostituendo Violette Verdy nella Cenerentola di Prokof'ev ed inizia una carriera che tocca i maggiori palcoscenici e le più importanti compagnie del mondo, ma in cui la Scala conserva un ruolo centrale. Interprete d'elezione dei grandi balletti romantici e delle nuove versioni dei classici create da Rudolf Nureyev, Carla Fracci è stata anche dedicataria alla Scala di un numero imponente di nuove coreografie pensate per lei, da Sebastian di Luciana Novaro a La Strada di Nino Rota e Mario Pistoni, Pelléas et Mélisande di Beppe Menegatti, fino a Chéri di Roland Petit, e carismatica interprete dei balletti incastonati nelle opere inaugurali di Stagione: da Guglielmo Tell ai Vespri Siciliani e La Vestale, oltre che protagonista della rinascita di Excelsior.

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