L’arresto è scattato a conclusione di una delicata operazione speciale sotto copertura di ritardato sequestro e consegna controllata di stupefacente, autorizzata dalla Procura di Rimini e coordinata dalla Direzione centrale per i Servizi antidroga, quando, come detto, i carabinieri hanno sorpreso l’uomo immediatamente dopo avere ritirato, dalla locale sede di un ignaro corriere espresso, due pacchi del peso complessivo di circa 2,8 kg. risultati contenere, grazie alle analisi effettuate dal Ris di Parma, oltre 1 kg. di “nandrolone” in polvere, cristalli e liquido, dal quale si stima sarebbe stato possibile ricavare circa 40.000 dosi di prodotto finito, anabolizzante che secondo le disposizioni nazionali di cui al Dpr 309/1990 è classificato come stupefacente. I plichi, inoltre, contenevano circa 1,8 kg. di altri principi attivi in polvere (drostanolone, trembolone e stanozololo) che, al pari del nandrolone, sono sostanze dopanti vietate, in e out competition, inserite nella lista della World Anti-Doping Agency (Wada) in quanto steroidi androgeni anabolizzanti.
Le successive perquisizioni, effettuate sull’automezzo e presso l’abitazione dell’arrestato, hanno consentito di rinvenire e sequestrare significative quantità di medicinali di produzione estera e sprovvisti di autorizzazione all’immissione in commercio in Italia, contenenti altre tipologie di sostanze steroidee anabolizzanti vietate ed estremamente pericolose per la salute, quali boldenone, metandienone e testosterone, nonché farmaci soggetti a obbligo di prescrizione medica e vendibili solo in farmacia a base di ormoni tiroidei e regolatori delle funzioni metaboliche (levotiroxina sodica e cabergolina), che vengono impropriamente utilizzati soprattutto nel body building, senza alcun controllo medico, per la perdita veloce di peso e per aumentare i livelli di testosterone e massa muscolare.
Si ritiene che lo stupefacente, le sostanze anabolizzanti e i medicinali in sequestro, una volta lavorati e immessi sul mercato illegale, avrebbero potuto avere un volume d’affari stimato in circa 700.000,00 euro. L’arrestato, accusato d’importazione illegale dall’estero e detenzione a fine di spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti e sostanze dopanti, ai sensi degli articoli 73, comma 1, del DPR 309/90 e 586-bis del codice penale, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la locale casa circondariale su disposizione dell’A.G., in attesa dell’udienza di convalida.
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