ROMA - Il Cantico dei Cantici di Slobodanka Ciric, con illustrazioni di Mila Maraniello (Editore La Città del Sole): un libro che non finisci mai di leggere. In questo testo, con disegni straordinari, che prende ancora più prestigio attraverso la prefazione di Pasquale Giustiniani (titolare di Storia delle Religioni alla Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università Suor Orsola Benincasa, Napoli), ti perdi nelle immagini di Mila e ti ritrovi nelle parole di Slobodanka; ti perdi nelle parole di Slobodanka e ti ritrovi nelle immagini di Mila.
Vieni avvolto, ci resti dentro, per goderti ogni parola e ogni colore. Quelli dell’Amore ovunque! Una riscrittura del Cantico dei Cantici attraverso il sangue che ribolle nelle vene di Slobodanka, donna dei Balcani, dalla vita ricca e sofferta, sempre guidata dall’amore. Senza mai smarrire la speranza nell’amore pieno. Amore che noi troviamo nella sua espressione massima proprio nel poema più letto, nel poema biblico, che decanta l’amore umano nella sua completezza più assoluta.
Passioni toccanti e tensioni travolgenti. La vita di Ciric e l’arte di Maraniello creano un linguaggio universale di continuità, esprimendo le vicissitudini umane in ogni forma possibile. Una idea di scrittura, quella di Slobodanka, che coglie e sviluppa tutte le trasfigurazioni nella società e le traduce in termini letterali, che conducono alla sola esistenza basata sull’amore. L’amore tra donna e uomo. Che non significa solo amarsi, ma unirsi. Le parole e l’arte all’interno del Cantico dei Cantici, rivisto da Ciric, rappresentano la vita reale, con tutto ciò che il quotidiano si porta dietro: violenza, dolore, solitudine, gioia, passione, eros.
Slobodanka e Mila offrono un libro con parole e immagini che diventano impasto d’amore. Sì, perché il vero personaggio, il protagonista del Cantico dei Cantici, resta sempre l’amore come desiderio, l’amore come emozione, l’amore come sviluppo mistico, l’amore come passione. L’eros che travolge tutto, che è superiore alla donna stessa e all’uomo stesso, rappresentati nelle illustrazioni dai mille significati. Amore significa anche debolezza, amore significa apertura totale e incondizionata verso l’altra o l’altro.
Nei versi d’amore di Ciric ci sono svariate provocazioni, ma l’intento è sempre quello di fare emergere su ogni cosa la persona umana, donna o uomo, su quella che può essere la carnalità che il Creatore, comunque, ha donato a tutti. Una carnalità nell’amore. La carnalità come aspirazione. Ogni figura femminile è l'Amata, ogni figura maschile è l'Amato: nella carne, per l’amore.
L’autrice e la più giovane artista dimostrano che ognuno, dall’inizio della vita, anche se non si accorge pienamente di ciò, tende alla ricerca dell’amore, e non perde mai la fiducia in questo percorso; si riveste di valori universali.
Mila e Slobodanka mettono assieme arte e poesia, che originano l’eros del Cantico dei Cantici agli occhi dei lettori, in modo spirituale e terreno. La ricerca dell'amore supera ogni immaginazione, e per Slobodanka glorifica ed educa l’esistenza umana.
E, come la stessa Ciric scrive, considerando sempre la guida delle tre religioni monoteiste, e nelle profondità di credo diverse della scrittrice, Liberata (il significato del nome dell'autrice) è una donna moderna, e può permettersi il lusso di condurre il gioco, dimostrando all’Amato che lei stessa nell’animo e nel cuore vive sempre casta e pura, conservando per lui la parte migliore del proprio essere su questa terra. L’Amata. Per l’Amato.
di Giuseppe Rapuano
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