ROMA - Proprio nei giorni in cui sta venendo a galla la catastrofica e anti scientifica gestione della pandemia, con dati eloquenti e risultati che si spera verranno presto discussi in apposite commissioni di inchiesta, si ritiene doverosa una riflessione sulla nuova “pandemia” che occupa i discorsi e le tribune mediatiche, quella della crisi energetica e dei rincari che gravano sulla popolazione, specie in Italia. Ebbene, non si può non constatare come anche in questo caso ci sia una sperequazione evidente tra i comportamenti che al momento vengono “suggeriti” (e ben presto saranno imposti) ai cittadini come non tenere il riscaldamento acceso e le finestre aperte, abbassare la temperatura di un grado, cose che qualsiasi persona di buon senso - e che si paga le bollette da sé - mette di certo in atto da sempre e che peraltro sono di banalità pari al consiglio di non uscire in estate nelle ore più calde e le azioni degli stati. Al netto di tutto ciò, con esercizi pubblici stremati da bollette ormai già fuori controllo, aziende che rischiano la chiusura (perché certamente l’Agenzia delle entrate non sarebbe clemente in caso di insolvenza), famiglie stremate, si ritiene doveroso rimarcare alcune notizie di ordine generale. 1) I giochi olimpici invernali si sono tenuti a Pechino su neve artificiale. 2) Lufthansa effettua 8.000 voli "vuoti" per mantenere le sue slot. 3) In Francia, molte località sciistiche illuminano le piste fino a mezzanotte in modo che i turisti possano sciare di notte. 4) La maggior parte delle grandi partite di calcio si svolgono di sera sotto riflettori energivori.
5) Gli 8 nuovi e giganteschi stadi di calcio chiamati ad ospitare la Coppa del Mondo in Qatar sono climatizzati, in un deserto. 6) Circa 3500 portacontainer circolano nel mondo e ciascuno consuma 280.000 litri di carburante per 1000 km. 7) Elon Musk e compagnia propongono viaggi spaziali, e non certo sull’aeroplanino di carta. Alla luce di tutto ciò, sarebbe bene che i governi, prima di prendere le ennesime misure restrittive per lo più inutili o comunque con un impatto assai limitato ed imporle alla popolazione civile, si facessero capofila di una politica di consapevolezza energetica e di rispetto dell’ambiente. A chiunque di noi -solo per fare un esempio di immediata comprensione- è capitato troppe volte di entrare in strutture pubbliche riscaldate come le Maldive e vedere le finestre aperte, e sentirsi dire dall’interlocutore di turno che non si poteva fare altro perché “il riscaldamento è centralizzato, bloccato…” o cose di questo genere.
Ebbene, prima di vietare la guida dell’auto diesel o a benzina un po' vecchia a chi non può permettersi più nemmeno di pagare la spesa figuriamoci di cambiare l’auto che usa per andare a lavorare (invitandolo magari a prendere il pullman o il treno, quasi che in italiano trasporti pubblici fossero un fiore all’occhiello), o consigliare di abbassare il riscaldamento di 1°, mettere mano alla dispersione o allo spreco di energia pubblica sarebbe il vero passo doveroso. Tutto il resto viene dopo, e sono comunque i soliti palliativi di chi vuole svuotare il mare con un bicchiere.
di Lorenza Morello (Avvocati per la Mediazione)
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