Bonus Patenti, le autoscuole: delusione dal Governo, cambiare il sistema voucher

ROMA - «Il decreto Bonus Patenti pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale è l’ultima delusione del governo uscente». È il commento di Paolo Colangelo, presidente della Confarca (Confederazione che rappresenta in Italia oltre 2.500 scuole guida e studi di consulenza) sull’atteso decreto che riguarda l’inserimento lavorativo degli aspiranti autisti, attraverso il conseguimento per le patenti di autocarri, autobus e relative abilitazioni professionali (CQC).

«Prima dell’estate avevamo avuto una serie di interlocuzioni con il precedente esecutivo per cercare di far partorire un decreto che potesse essere quanto più in linea con le aspettative sia degli autisti, sia degli utenti professionali che poi di fatto devono formarli». Secondo Colangelo, il decreto per il bonus patenti sarebbe «una scommessa sulla pelle dei titolari delle autoscuole», poiché il rimborso del voucher scatta soltanto al conseguimento del titolo da parte dell’aspirante autista.

«Abbiamo più volte evidenziato che la formazione non è come l’acquisto di un bene, dove il cittadino acquisisce un voucher spendibile in un negozio», spiega Colangelo. «Essendo legato alla formazione, e subordinato al superamento di un corso e di una serie di esami, il voucher previsto dal bonus patenti potrebbe non essere più erogato, poiché legato al risultato dell’ottenimento del titolo abilitativo, il quale fa scattare l’erogazione del voucher stesso».

«Una scommessa sull’aspirante autista che le autoscuole non possono permettersi: qualora l’autista dovesse essere respinto agli esami, oppure non dovesse proseguire il corso, i titolari delle scuole guida vedrebbero andare in fumo non solo il guadagno per la formazione dell’autista stesso, ma anche le spese che nessuno rimborserà. Il decreto va assolutamente cambiato», conclude Colangelo.

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