La Biennale di Venezia. Coreografie italiana e internazionale, vincono Luna Cenere e Andrea Peña

VENEZIA - La Biennale di Venezia. Sono due giovani artiste, Luna Cenere e Andrea Peña, le vincitrici dei bandi per nuove coreografie destinati ad artisti italiani e stranieri under 35. I bandi, alla seconda edizione per l’Italia e alla prima per l’estero, rientrano nel progetto pluriennale di commissioni e co-commissioni del Settore Danza della Biennale di Venezia, diretto da Wayne McGregor, a sostegno delle nuove generazioni di artisti.

Danzatrice, coreografa e performer, Luna Cenere, classe 1987, che concepisce il corpo come un paesaggio, elemento di complesse composizioni architettoniche nello spazio, vince il bando con il progetto Vanishing Place. Ispirandosi alle immagini di artisti come Ren Hang, Evelyn Bencicova, AdeY,

«Luna Cenere – scrive McGregor - continua la sua ricerca sul corpo, la postura, l’oggetto e il gesto, mettendoli in sorprendente dialogo tra loro. Vanishing Place, la sua nuova ‘installazione’ coreografica, spinge questa conversazione in una direzione fresca e inaspettata, indagando che cosa significhi danzare e che cosa la danza possa diventare in futuro. E’ un progetto minimalista, capace di sollevare numerose domande e in quanto tale capace anche di offrire un forte contrasto con le esperienze guidate da dinamiche maggiormente cinetiche presentate alla Biennale Danza».

Coprodotto dalla Biennale di Venezia insieme a Körper – National Production Center, CID – Centro internazionale della Danza, Hessishes Staatbnallet e con il supporto del MIC e dell’Istituto Culturale di Köln, Vanishing Place coinvolgerà cinque performer - Ilaria Quaglia, Marina Bertoni, Francesca La Stella, Luca Zanni, Davide Tagliavini - su musiche del compositore Renato Grieco.

Andrea Peña, coreografa colombiana immigrata in Canada, insieme alla compagnia multidisciplinare fondata nel 2014 a Montréal Andrea Peña & Artists (AP&A), vince il bando con Bogota. Un progetto che intende esplorare i concetti di morte e resurrezione, dichiara la coreografa, “attraverso la mia eredità colombiana, colorata dalle sfumature storiche di questo paese colonizzato, come fonte di resilienza che viene decostruita da una lente queer, postindustriale e postumana”.

«Una proposta radicale e innovativa - secondo McGregor - che convince per il suo approccio coraggioso e crudo nell’esplorare un nuovo tipo di movimento sviluppando forme ibride. Si tratta di un progetto sperimentale di grande qualità, capace di rischiare e che siamo entusiasti di coltivare alla Biennale Danza 2023».

Coprodotto dalla Biennale di Venezia con Danse Danse e L’Agora de la danse, Bogota sarà il secondo lavoro concepito su larga scala dalla compagnia, che coinvolgerà i danzatori Francis Richard, Erin O'Loughlin, Jean Benoît Labrecque, Frédérique Rodier, Jontae McCrory, Nicholas Bellefleur, Charlie Prince; lo scenografo Jonathan Saucier; il compositore, musicista elettronico e 3D sound designer Debbie Doe; la ricercatrice Helen Simard; la costumista Polina Boltova; il film maker Bobby Leon.

Vanishing Place di Luna Cenere e Bogota di Andrea Peña & Artists debutteranno in prima assoluta al 17. Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia nel luglio 2023.

Luna Cenere (Napoli, 1987). Danzatrice, coreografa, performer. Nel 2009 si diploma in danza contemporanea presso l’Ente di Promozione Nazionale Movimento Danza di Napoli e da subito prende parte a numerosi progetti sul territorio. Successivamente si laurea presso la SEAD (Salzburg Experimental Academy of Dance). Nel 2014 si trasferisce in Belgio e continua la sua formazione attraverso festival internazionali, tra cui il Festival Deltebre Danza, Impulstanz, La Biennale di Venezia (Biennale College 2015), studiando con maestri come David Zambrano, Francesco Scavetta, Martin Kilvady Josef Frucek, Linda Kapetanea, Matej Kejzar, fra gli altri. Partecipa alle creazioni di Anton Lacky (Anton Lacky Company) e lavora con Simone Forti (2014); quindi entra a far parte della Compagnia Virgilio Sieni per La Mer e il Cantico dei Cantici (2015). Nel 2017 viene selezionata come artista AEROWAVES TWENTY18 per poi vincere il “Premio per la migliore coreografia” del Solocoreografico Festival and Award con Kokoro, spettacolo prodotto dalla Compagnia Körper con il sostegno della Compagnia Virgilio Sieni, del Marosi Dans Fest e dell’ex Asilo Filangieri di Napoli e selezionato per la NID Platform 2019. Seguono: nel 2018 Twin, presentato in anteprima al Festival FOG/Triennale di Milano e selezionato dalla rete ANTICORPI XL; Pneumatika (work in progress), che debutta ai Teatri Associati di Napoli, al Festival “La Democrazia del Corpo” a Firenze e al Festival NAOcrea a Milano; nel 2019 Natural Gravitation – tributo a Isadora Duncan, una commissione e produzione del Festival di Ravello e della Compagnia Körper; nel 2021 Zoé , una produzione della Compagnia Körper e del Festival Oriente Occidente, spettacolo selezionato per la NID Platform 2020; nel 2022 Shoes On, produzione della Compagnia Körper. E’ sostenuta dall’azione Residence XL per l’anno 2019 ed è artista associata del Centro Coreografico Körper e del Festival Oriente Occidente per il biennio 2019/2020. Riceve il Premio Speciale Positano Léonide Massine ai danzatori dell’anno (2019) e vince il Premio Danza&Danza 2020 come “coreografa emergente” con lo spettacolo Genealogia_Time Specific.  Lavora al film di Mario Martone Capri Revolution (2017) con la direzione coreutica di Raffaella Giordano.

Andrea Peña & Artists (AP&A) è una compagnia multidisciplinare di artisti trentenni che unisce gli universi della coreografia e del design. Fondata nel 2014 a Montréal (Québec), nella regione di Tiohti:áke, la compagnia unisce corpo e materia in lavori che intrecciano performance, scultura, tecnologia digitale. La pratica multidisciplinare di AP&A prospetta narrazioni ibride che alimentano la collisione tra campi, discipline e individui diversi attraverso la collaborazione dei suoi artisti. Andrea Peña, nata nel 1990 a Bogota, in Colombia, fonda AP&A dopo una carriera di danzatrice con BalletBC e Les Ballets Jazz de Montréal e oggi è un’artista riconosciuta in Canada e internazionalmente per le sue opere anticonvenzionali. Con un master in industrial design alla Concordia University, il lavoro di Andrea Peña si basa su un approccio poliedrico che sfida la pratica coroegrafica come fonte di conoscenza e sperimentazione collettiva. Come artista bi-culturale, Andrea Peña è nota per la creazione di sistemi complessi e multistrato che implicano uno scambio profondo tra corpo fisico e un approccio concettuale. Tra i lavori più recenti della compagnia, presentati in Canada, Giappone, Stati Uniti, Messico, Germania, Italia, Francia, Grecia, Spagna, India: 6.58: Manifesto (2021), che ha vinto il Banff Arts Center's Clifford E. Lee Award ed è stato invitato a inaugurare l’International Tanzmesse di Düsseldorf 2022; Untitled I (2018) e Untitled I + III (2019) vincitore del prix Hong Kong International Choreography; Zero One One Zero (2017), Kairos (2015), Viun (2014).

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