Romanzare i sentimenti celati del pittore della luce. Caravaggio: Una vita in Chiaroscuro

PORTICI - Spettacolo itinerante alla reggia di Portici. Entriamo nella Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, a Portici, di fronte a noi una terrazza semicircolare da cui si scorge il mare. Il prezioso Orto Botanico è alle nostre spalle, mentre barlumi di tramonto si pavoneggiano tra tratti di Vesuvio e i colori del porto del Granatello. Un set di attesa perfetto per romanzare i sentimenti oscuri del “pittore della luce”. Caravaggio: Una vita in Chiaroscuro. Domenica 27 novembre 2022, alle ore 17, con repliche alle 18,30 e alle 20, presso la Reggia di Portici, vertice esemplare di tutte le Ville Vesuviane costruire nei dintorni, la produzione Il Demiurgo, in collaborazione con Musa Reggia di Portici, Università Agraria e Città Metropolitana di Napoli, dà il via allo spettacolo itinerante scritto e diretto da Francescoantonio Nappi.

Un pretesto letteralmente spettacolare per fare visita alla residenza estiva di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, che da metà del’700 ne fecero il fulcro del Grand Tour anche grazie alla straordinaria collezione di ritrovamenti reperiti tra Ercolano e Pompei. Il percorso si snoda tra gli interni degli appartamenti reali con la forte carica emotiva di Mario Autore, Chiara Vitiello e Franco Nappi, attori fedeli al fervore di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Siamo subito immersi nella cornice dell’omicidio di Ranuccio Tommasoni. L’adrenalina è palpabile, e, nonostante il rimbombo delle belle volte dello scalone barocco non abbia favorito la potenza dei dialoghi, la densità scenica e il linguaggio mimico sono tali da prevalere, capaci di riempire lo spazio, nonché di amalgamarsi con la maestosità del luogo.

A rapire gli astanti contribuisce anche una splendida Fillide, che nella "Sala delle Guardie", originariamente destinata alle pattuglie del corpo di Sua Maestà, interviene nella performance con tutta la dignità di donna ferita e scossa dal crudele esito dell’ultimo duello tra Caravaggio e Ranucci. Fillide Melandroni, la «Cortigiana scandalosa» fu modella per un famoso ritratto che pare bruciò in Germania nel '45 durante l' incendio di Flakturm Friedrichshain.

La cortigiana in questione fu, forse, amante di entrambi, ma ciò che ci viene raccontato è cosa si pensa sia accaduto nel cuore dell'artista quando ha affrontato i suoi fantasmi. La donna diventa epifania delle sue ossessioni, allucinazione macabra del binomio uomo-artista. Nella VI sala tra riproduzioni sonore e apparecchiature multimediali, Caravaggio confessa di non odiare Ranucci come “amante geloso, ma come amante ferito”, l’inconscio del pittore si mescola al respiro del pubblico che è avvolto da una danza di ombre e rimorsi e così “Mentre il Mondo si popola di dipinti del geniale pittore, come se Dio stesso avesse deciso di regalare un po' di Caravaggio a ciascuno a questo mondo, il protagonista scivola verso il delirio, fiaccato dalla malattia e dal terrore della morte: i suoi quadri divengono sempre più oscuri, popolati di teste mozzate identiche alla sua, come se dipingere ossessivamente la sua morte servisse a esorcizzarla.”

Infine ci catapultiamo nella IX sala, dove tra sculture marmoree, assistiamo all'  ultimo atto dell’interiorità tragica del genio che da 400 anni continua ad abbagliarci rivelando il sacro e il profano custodito nell’intreccio tra arte e vita. Domenica 11 dicembre 2022 il prossimo atteso evento: Dante Alighieri Inferno e Paradiso”, info e prenotazioni anche su su www.ildemiurgo.it .

di Anita Laudando

Ricerche Correlate

Commenti