Emilio Ramaglia a Ripabottoni, il pronipote dello scienziato Pietro con Gabriella Paduano

CAMPOBASSO - Un ospite d’eccezione a Ripabottoni. Emilio Ramaglia, pronipote dell’illustre dottore Pietro Ramaglia, fondatore della moderna scuola medica napoletana e medico personale di Ferdinando II, è stato in visita nel piccolo paese molisano, luogo in provincia di Campobasso che diede i natali ai suoi antenati. Emilio Ramaglia, che abita ad Avellino, impegnato in una professione legale, è omonimo del quadrisavolo, che fu fratello del dottore Ramaglia e fece il medico a Ripabottoni.

Il discendente del famoso clinico è stato accolto nel palazzo comunale dal vicesindaco Armando Sanzari, il quale ha fatto dono di pubblicazioni che documentano la pregevole storia del bellissimo borgo molisano. La scrittrice Gabriella Paduano e don Gabriele Tamilia, autori del libro “Pietro Ramaglia 1802-1875. Il medico molisano fondatore della moderna scuola medica napoletana”, insieme col magistrato Daniele Colucci, originario di Ripabottoni, hanno guidato il gradito ospite per le vie del borgo di pietra.

Qui ha visitato: la parte più antica del paese, dove insiste l’abitazione del pittore Paolo Gamba e quella di Arturo Giovannitti, la chiesa di Santa Maria Assunta, vero gioiello di architettura del Settecento napoletano, il museo parrocchiale e la casa in cui nacque Pietro Ramaglia, oggi sede di un suggestivo e ospitale bed and breakfast. Emilio, che sentiva parlare in famiglia delle origini molisane e di un famoso avo, medico di casa reale, per caso è giunto alla conferma della parentela tramite la conoscenza della monografia sul dottore Ramaglia. Segno che i libri, non sono solo parole stampate sulla carta, ma hanno il potere di mettere in movimento le persone e farle incontrare.

L’ospite “d’eccezione” ha trovato Ripabottoni: «Un paese dall'atmosfera fantastica, con storie, paesaggi e monumenti interessantissimi», e ha promesso di tornare con amici, per far conoscere le bellezze di questo luogo sospeso su una rupe, dove sembra che il tempo si sia fermato e dove le pietre parlano una nobile storia; non solo di un sommo clinico che rivoluzionò la medicina. Tutto ciò è segno che c’è un turismo inespresso per Ripabottoni e altri paesi lontani dai grandi flussi turistici: il turismo di ritorno e delle radici, sul quale bisogna ancora lavorare.

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