REGGIO EMILIA - Operazione Fast Car: maxi blitz dei carabinieri che arrestano 24 persone per droga e armi. I carabinieri del comando provinciale reggiano dalle prime ore di oggi, giovedì 21 settembre 2023, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: 31 gli indagati, 24 gli arresti. Documentate migliaia di cessioni di droga (prevalentemente cocaina) con introiti quotidiani di circa 10.000 euro e disponibilità di armi.
La droga arrivava anche ai detenuti. Alle prime ore del 21 settembre 2023, nell’ambito delle province di Reggio Emilia e Parma, i carabinieri della compagnia di Castelnovo ne’ Monti (Re) unitamente ai militari del Nucleo investigativo di Reggio Emilia a quelli degli altri Reparti dipendenti del comando provinciale carabinieri di Reggio Emilia, coadiuvati da unità cinofile del comando provinciale CC felsineo nonché dai comandi Arma territorialmente competenti della provincia di Parma, sotto il costante coordinamento della procura reggiana, diretta dal procuratore Calogero Gaetano Paci, hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 24 persone indagate (di cui 5 detenute per altre cause), unitamente ad altre 7 persone, nell’ambito dell’indagine denominata Fast Car, coordinata dalla pm Valentina Salvi, sostituta presso la procura della Repubblica di Reggio Emilia, nei confronti di 31 persone dedite alla commissione di reati concernenti lo spaccio e il traffico di sostanze stupefacenti (art. 73 c.1 dpr n. 309/90) continuati in concorso nonché di detenzione illegale di armi da fuoco (artt. 2 e 7 l. n. 895/67).
L’indagine, denominata convenzionalmente Fast Car, trae spunto dall’arresto in Reggio Emilia, in data 31 dicembre 2019, di un 42enne italiano trovato in possesso di 30 grammi di cocaina e denaro contante - riporta il comunicato stampa dell'Arma dei carabinieri -. Dalla minuziosa analisi dei collegamenti e delle relazioni intrattenute dall’arrestato con vari soggetti attestati nella provincia reggiana e dal conseguente assiduo monitoraggio info-investigativo della rete criminosa che si è via via delineata, è emersa la loro varia attività criminale che, seppur focalizzata principalmente sugli stupefacenti, non disdegnava incursioni in altri rilevanti traffici delittuosi. Le investigazioni hanno permesso agli operanti, in corso d’opera, di procedere all’arresto in flagranza reato o su ordine di cattura di ulteriori 11 persone a riscontro dell’attività d’indagine intrapresa, nonché al sequestro di oltre 150 grammi di sostanza del tipo “cocaina, nonché di un fucile della II Guerra Mondiale con relativo munizionamento.
Il canale di rifornimento era quella campano e lo stupefacente immesso sul mercato reggiano era proveniente prevalentemente dal quartiere Scampia di Napoli. Il giro di affari stimato era di circa 10.000 euro al giorno. Tutti gli arrestati e gli indagati sono per la maggior parte d’area campana e calabrese, ma non mancano anche reggiani, una pugliese, due siciliani, tre albanesi, un algerino e due marocchini. Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castelnovo Monti hanno rivelato come nel biennio pre-pandemia gli indagati, grazie a modalità di approvvigionamento e successiva cessione degli stupefacenti ad una cerchia ben delineata di grossisti e acquirenti al dettaglio, erano pienamente dediti al traffico di quantitativi ingenti di stupefacenti, in prevalenza cocaina, a favore di numerosi assuntori della piazza emiliana come peraltro documentato dalle migliaia di cessioni di stupefacenti ricostruite dalle attività investigative, anche di natura tecnica, svolte dai carabinieri.
È stato inoltre appurato che uno degli indagati, mentre era detenuto, aveva la disponibilità di apparecchi elettronici, per la gestione di traffici illeciti. Il nome attribuito all’indagine Fast Car deriva dal fatto che il finanziatore degli indagati, soggetto pregiudicato già dedito alla commissione di reati finanziari, avesse fornito, come una delle basi delle attività illecite, un garage a Reggio Emilia pieno di autovetture sportive molto costose, alcune delle quali danneggiate dagli stessi indagati per ritorsioni e vendette interne. Così come fast cars erano anche quelle utilizzate normalmente dagli indagati per muoversi liberamente mentre compivano i loro illeciti affari (Hammer H2, Audi).
Gli indagati, aventi un’età compresa tra i 29 e i 59 anni, sono prevalentemente residenti e gravitanti tra Reggio Emilia e provincia a eccezione di un residente nel parmense. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
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