Genoa comunque e ovunque, film sul senso del tifo rossoblù

MILANO - Genoa comunque e ovunque: al cinema dal 29 gennaio al 4 febbraio 2024. A 130 anni dalla fondazione del club più antico d’Italia, il film evento sull'essenza, la storia e la passione del tifo rossoblù e sul suo legame indissolubile con la città. Con la partecipazione straordinaria di Marco Rossi, Domenico Criscito, Diego Milito, Rodrigo Palacio, Goran Pandev e altre leggende e personalità del club. In occasione dei 130 anni della squadra, arriva nelle sale da lunedì 29 gennaio a domenica 4 febbraio Genoa comunque e ovunque. Il film evento, nato da un’idea di Mattia Mor di Emotion Network e prodotto da Emotion Network e Dude Originals, che ne ha curato anche lo sviluppo creativo ed editoriale, in collaborazione con Genoa Cricket and Football Club, con la regia di Francesco G. Raganato e come capo autore Alessandro d’Ottavi, racconta, attraverso le testimonianze di un gruppo di tifosi, leggende e personalità del club e dirigenti, l'essenza e la storia del club rossoblù (elenco cinema a breve su nexodigital.it).

Una squadra antica e nobile, con una delle tifoserie più calde d’Italia

Il film non indugia sugli aspetti strettamente sportivi ma vuole andare ad approfondire il senso profondo dell’essere genoani, la passione che avvicina persone con storie e provenienze diverse, la gioia del tifare come atto di fede a prescindere dai risultati, cosa vera per tante squadre ma ancor di più per una squadra antica e nobile, con una delle tifoserie più calde d’Italia, come il Grifone. La simbiosi tra la città di Genova e la sua squadra di calcio rappresenta il cuore stesso del documentario, per celebrare una delle tifoserie più appassionate e fedeli del nostro Paese e ripercorrere la storia del club più longevo di Italia, analizzando il profondo significato dell’essere Genoani. Emerge così il senso di appartenenza, il desiderio di sostenere la propria comunità, di condividerne le gioie e dolori, “comunque e ovunque”. In totale controtendenza con le logiche del marketing e delle multinazionali dell'intrattenimento, questo è soprattutto il racconto di un sentimento irrazionale ed extra calcistico, definito da molti nel film “una malattia”,  che accomuna, di una passione che si rinnova di generazione in generazione, come dimostrano le testimonianze dei vari intervistati del film: Barbara Barrani, Dario Bianchi, Andrès Blàzquez, Mario Bortolazzi, Andrea Brasi in arte Bresh, Domenico Criscito, Stefano Eranio, Gustavo Grigò, Mario Kaiser, Diego Milito, Claudio Onofri, Rodrigo Palacio, Goran Pandev, Bambi Roncallo, Jacò Rosset, Marco Rossi, Gennaro Ruotolo, Giuseppe Sculli, Benedetta Signorini, Josh Wander, Alberto Zangrillo.

Fabrizio De Andrè: meglio lasciarci che non esserci mai incontrati

Il vero protagonista di Genoa comunque e ovunque è proprio il legame del Genoa con la sua città: un sentimento intriso di amore e nostalgia che sembra contagiare chiunque abbia avuto la fortuna di diventare l’idolo della tifoseria, come nel caso di Milito e Palacio che, pur avendo giocato in alcuni degli stadi più importanti del mondo, continuano a sentire Genoa e Genova come casa loro. Lo stesso vale per il cantante e tifoso Bresh, nuovo “cantore della genoanità” con la sua “Guasto d’amore”, emblema della musicalità di tutto il tifo genoano (non è un caso che Milito sia stato salutato dallo stadio Luigi Ferraris proprio con la frase di una canzone di Fabrizio De Andrè: “Meglio lasciarci che non esserci mai incontrati”). Il film è inoltre arricchito da una partitella tra le leggende del Genoa, capaci di far esplodere di emozione qualsiasi tifoso. Come nella più attesa delle partite, i grandi campioni della storia del Genoa si sfidano, come in una partitella tra amici, in una sfida serale dal sapore epico e romantico nel contesto, incredibile e surreale, dello Stadio Luigi Ferraris vuoto.

Andrès Blàzquez: colgo personalmente la bellezza di una comunità che non smette mai di stupire

Dopo un primo incontro negli spogliatoi, i calciatori attraversano il tunnel ed entrano in campo: un ingresso spettacolare che avrà la forza di scaturire in loro ricordi e sensazioni uniche. La partita sarà così l’occasione per evocare i grandi successi, i gol, le gioie e i dolori del passato, ma anche i momenti più alti della vita professionale di ognuno di loro, con un footage di repertorio che racchiude le azioni più belle e più coinvolgenti della storia rossoblù. E poi c’è il tema della genoanità: ogni giocatore la incarna e la vive in maniera diversa, ma comunque sempre accesa e palpitante. Questa scena è probabilmente il regalo più bello che, a 130 anni dalla fondazione della sua squadra, il pubblico genoano potesse sognare di vivere sul grande schermo. Andrès Blàzquez, ad di Genoa Cricket And Football Club, ha commentato: «Il docufilm racconta fedelmente e con coerenza ciò che intendiamo quando diciamo che il Genoa è unico. Fin dal primo giorno trascorso nella meravigliosa città di Genova, ho colto personalmente la bellezza di una comunità che non smette mai di stupire. Sono soliti chiamarla malattia, una malattia d'amore, che ha una forza contagiosa tale che oggi i miei figli non si perdono una partita in Gradinata Nord al Ferraris. Comunque e ovunque, consapevoli di un passato storico e glorioso ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro. Un futuro luminoso».

Mattia Mor: storie che possono ispirare, emozionare e far riflettere allo stesso tempo

«Sin dalla sua nascita Emotion Network porta alla luce storie che possano sbloccare il potenziale dell’Italia ed essere di ispirazione per le persone - ha dichiarato Mattia Mor, fondatore e ad di Emotion Network -. Sfogliando le pagine della storia e della cultura popolare italiana, la nostra mente è andata subito al Genoa, la squadra con una delle tifoserie più appassionate e calde nonostante i risultati. Tifare Genoa - prosegue Mor - vuol dire soffrire tanto e gioire poco, essere parte di un vissuto, avere una fede, essere appassionati a prescindere dalle vittorie, nell’amore per una maglia che accompagna decine di migliaia di tifosi dall’infanzia alla vita intera. Con ‘Genoa comunque e ovunque’ vogliamo portare sullo schermo questo incredibile magma di passione ed emozioni, raccontare all’Italia e al mondo il senso del tifare una squadra comunque e ovunque, qualsiasi sia il risultato, mossi soltanto dalla passione, sapendo bene che la bellezza della passione calcistica sta nel tifare e non nei risultati. Sarà bello portarlo nelle case di tutti gli italiani, tifosi e non tifosi, genoani e non, perché il nostro obiettivo come produttori è quello di raccontare storie che possono ispirare, emozionare e far riflettere allo stesso tempo».

Livio Basoli: storie di quelle persone che fanno del calcio la loro religione

Aggiunge Livio Basoli, chief creative officer e ceo di Dude Originals: «Siamo ormai abituati a vedere storie e documentari di calcio giocato che riguardano squadre grandi o piccole, di oggi o di ieri. Ma quando ci si allontana dal campo, e si lasciano sullo sfondo i grandi campioni o le imprese più famose, si trova qualcosa di molto più interessante e universale da raccontare: le storie di quelle persone che hanno fatto di questo sport la loro religione e dell’amore per la propria squadra la loro ragione di vita. “Genoa comunque e ovunque” racconta proprio queste storie, ricordandoci l’incredibile potere di questo sport attraverso una delle squadre simbolo della sua storia».

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