Donna distrutta a calci e pugni, marito e cognata arrestati

REGGIO CALABRIA - A Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, una donna è stata picchiata selvaggiamente e sequestrata dal marito e dalla cognata, entrambi poi arrestati dai carabinieri. Il rapporto della coppia era in crisi da diversi mesi, lui, completamente accecato dalla gelosia, non accettava l’imminente fine della relazione. La sera del 19 gennaio 2024, a Fiumara (Rc), l’uomo, un operatore socio-sanitario di 46 anni, con l’ausilio della sorella quarantatreenne, ha bloccato per strada l’automobile sulla quale viaggiava da sola la vittima, che era andata a trovare un’amica. Dopo averla fatta scendere, i due hanno cominciato a malmenarla. I calci e i pugni sono stati così violenti che i fratelli rompevano un dente alla donna e le provocavano lividi ed ecchimosi su tutto il corpo. Poi, dopo averle sottratto il telefono cellulare, hanno privato la donna della sua libertà personale facendola salire, contro la sua volontà, sul loro veicolo e costringendola a tornare presso la casa coniugale insieme con loro.

L'epilogo tragico di un matrimonio sotto il segno di un marito possessivo e geloso

Solo quando sono giunti presso l’abitazione, la donna è riuscita a liberarsi, soprattutto grazie all’intervento della figlia che era lì presente, che poi ha chiamato il 112 e chiesto aiuto ai carabinieri di Villa San Giovanni. È una storia drammatica che poteva avere risvolti più gravi quella che è arrivata dal piccolo centro reggino: l’epilogo tragico di un matrimonio sotto il segno di un marito estremamente possessivo e geloso, che era diventato il peggior incubo della donna. I due erano sposati da tempo, ma negli ultimi anni l’uomo si era rivelato ossessivo e violento: gli screzi e le discussioni erano diventati sempre più gravi, vere e proprie aggressioni fisiche e verbali che avevano logorato il matrimonio e convinto la donna a separarsi dal marito. I militari della stazione di Fiumara, in stretto coordinamento con la procura di Reggio Calabria, hanno tempestivamente avviato un’intensa attività d’indagine che ha portato gli investigatori ad acquisire gli elementi con i quali la procura ha chiesto e ottenuto, dal Giudice per le indagini preliminari, l’emissione di due misure cautelari. I due fratelli sono ora agli arresti domiciliari e dovranno rispondere, a diverso titolo e con responsabilità differenziate, dei reati di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Il procedimento è attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, attesa la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, sarà vagliata nel corso del successivo processo.

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