Le radici dell’ultima verità del male, tra storia e memoria

NAPOLI - Le radici dell’ultima verità del male, per la regia di Gianni Sallustro, nuovamente in scena al TIN – Teatro Instabile di Napoli – domenica 4 febbraio 2024, alle ore 18. Abbiamo voluto fare un’intervista a due voci per comprendere il nucleo tematico del libro La verità del male e per addentrarci nelle modalità della trasposizione teatrale perché – come evidenzia il regista Sallustro:«Trasporre un testo complesso come quello di Antonio Masullo, per l'argomento trattato e per il taglio argomentativo che ha il sapore di un saggio, non è stato facile. Per esporlo in maniera fluida abbiamo dato vita a una forma ibrida tra la rappresentazione teatrale e la presentazione del libro stesso». 

Richiamando le parole del regista, Masullo, che ne è l'autore, diviene anche il deus ex machina che introduce lo spettacolo e poi ritorna per riannodarne i fili narrativi, chiarirne e approfondirne alcuni snodi. L'espediente narrativo con cui lo spettacolo esordisce, che è del tutto estraneo al libro, appare necessario per rendere possibile una trasposizione teatrale in chiave narrativa.

«D’accordo con l'autore – spiega Sallustro - raccontiamo la storia di alcuni deportati napoletani, abbiamo voluto che fossero partenopei, che con la tipica leggerezza del popolo partenopeo accettano la decisione di Heinrich Himmler, una delle anime più nere del nazismo, nonché tra i suoi maggiori ideologi, di essere trasferiti dalla Polonia al castello di Wewelsburg in Germania che poi ospiterà, dopo un’opportuna ristrutturazione, proprio la medium Maria Orsic».

Gli improvvisati muratori - figli dell'arte dell'arrangiarsi e del tirare a campare, sempre pronti al riso e alla battuta – sperano nella salvezza ma vengono calati nelle vicende narrate nel libro e l'atmosfera progressivamente diventa soffocante, tingendosi di violenza.

«Quando si costruisce un impianto narrativo di tipo teatrale - continua il regista - bisogna dare vita ad alcune parti che siano ‘forti’, per mantenere alta la tensione, mentre altre devono essere più deboli e soft per permettere al pubblico di tirare il fiato, di rilassarsi».

Secondo quanto ribadisce Masullo, la storia non può voltare le spalle alla memoria e quindi lo spettacolo vuole “percuotere” le coscienze e stimolare la sensibilità del pubblico, affinché la consapevolezza di ciò che è accaduto in passato spinga a non ripetere gli stessi errori, anche se la medesima fallacia si sta già riproponendo da un po' di tempo, proprio a causa di questa insita capacità del essere umano di generare il male.

«Che sia una medium – chiarisce l’autore del testo primigenio - o una principessa a scrivere un diario in cui raccontare di sé e del proprio cammino nel Regno del Male disegnato da Hitler e i suoi compagni di viaggio, non dev’essere discriminato, e quindi considerato meno attendibile e di minor valore, rispetto a qualunque scritto proveniente da un’Accademia o da un’Università di prestigio».

La rappresentazione teatrale racconta proprio il lato meno conosciuto e più oscuro del nazismo, che tenta di strumentalizzare una donna ingenua e pura - che al contempo è anche una potente medium in grado di dialogare con l'altrove - per farle contattare le potenze oscure e asservirle alle cause e agli obiettivi dello sterminio. Si parte un’atmosfera apparentemente leggera, condita da sapide battute, ma poi il clima diventa sempre più pesante e si macchia di ferocia. Le voci narranti si alternano per raccontare quest'involuzione, compresa la stessa Orsic che, giunta al castello animata da entusiasmo e buona fede poi – scoperta la vera anima nera del regime – lo ripudierà e si voterà fino alla morte a un culto della verità e della memoria. Il nazismo – alla ricerca di solide legittimazioni e giustificazioni -, fece appello sia alla pseudoscienza sia al mondo del paranormale, due universi apparentemente opposti.

«Se nell’apparenza sembrano opposti, un ossimoro – afferma Masullo - sostanzialmente tali canali di comprensione del reale sono assolutamente complementari e speculari. Allo stato attuale, non è più accettabile che la Storia e la Storiografia non lascino migrare nella produzione dei propri testi, gli studi della Mistica nazista, che rappresentano il tassello mancante per una maggiore comprensione delle concause che hanno scatenato il sorgere del fenomeno nazista che, sin dalla prima ora, è cresciuto nel grembo di un esoterismo oscuro e funzionale».

Per dare vita a questa trasposizione, Masullo e Sallustro hanno compiuto una serie di ulteriori ricerche congiunte. Ne è nata una parte aggiuntiva rispetto al testo originario. Quello che Sallustro ha voluto fare non è soltanto narrare le gesta efferate del regime - quelle sono comunque presenti nella rappresentazione e sono auto-esplicative - ma andare oltre, scoprendo il motivo per il quale Himmler avesse scelto di affiliarsi al nazismo, e anzi ne fosse stato uno dei maggiori ideologi. Le radici vengono rintracciate in suo padre, che era uno studioso di religioni antiche e che ne fa una sorta di suo portavoce, di sua mano longa. Lo sceglie tra i figli per divulgare quello che è il suo pensiero. Lo rende subalterno alle sue idee e in questo modo lo trasforma in un estremista, in un invasato religioso. Lo stesso padre di Himmler era dedito allo studio dell'occultismo, dello spiritismo e dello spiritualismo.

«L’uomo, sin dalle radici della sua esistenza – racconta l’autore del testo originario - ha avuto bisogno del contatto col Divino: dottrine come l’ermetismo e i culti pagani antichi, se temporalmente risultano essere pre – religiosi, possono considerarsi i veri primi dogmi culturali, che accostano l’uomo al Divino. I nazisti hanno attinto alcune conoscenze esoteriche e occultiste, costituendo una propria dottrina pagana destinata a una ristretta élite. Alle masse, invece, è stata riservata la deriva di una politica propagandistica antisemita, fatta dilagare grazie a una pervasiva potenza mediatica».

Come rimarca Giambattista Vico esistono i corsi e ricorsi storici: il male che viene dal passato si ripropone anche nel presente, per molti versi e aspetti ancora più forte e pervasivo. Come lo si può contrastare?

«Si stratta soltanto di cominciare a capire – dichiara Masullo - che gli eventi storici e i personaggi chiave di quel periodo, sono intrecciati con lo studio e la pratica di un esoterismo oscuro che ha comportato un genocidio, uno sterminio, un inanellarsi di menzogne che ha costituito una coltre di silenzio asfittico, che quasi aveva stritolato l’essenza di quella verità di ciò che è stato, di ciò che è realmente accaduto».

Richiamando, poi, le parole di Sallustro un ruolo importante è affidato a pedagoghi, teatranti e a tutti coloro che in varie forme fanno educazione, che sono chiamati a educare i bambini e i ragazzi, sin dai primi anni di vita, alla bellezza e alla creatività, creando momenti di condivisione autentica, perché il male si annida nell'isolamento alienante, facilitato proprio dall'utilizzo sbagliato delle tecnologie, in primis i telefonini, e dei social. Apportatori di consapevolezza sono anche lo studio, la curiosità che spinge all’approfondimento e la possibilità di visitare luoghi d'arte e di bellezza come i musei. Questo è un valido contrasto al male che oggi rischia di essere ancora più forte, proprio perché i momenti di bellezza appaiono più rari e difficili da cogliere.

A fargli eco Masullo: «La Storia è figlia unica della Memoria e i testimoni sono le ‘candele’ di una Luce Spirituale che si effonde sulle pagine bianche da riempire, con minuscoli ma significativi tasselli di Verità».

di Tania Sabatino

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