ISERNIA - Al Direttore Giuseppe Rapuano. Gentile Direttore, voglio raccontarLe la mia storia lavorativa. Sono una donna di quarant’anni che ha sempre lavorato fin dall'adolescenza. Purtroppo, dall'11 aprile 2024 mi ritrovo disoccupata perché avevo un contratto co co co e percepivo due euro e qualche centesimo ogni ora, per sei ore lavorative. Il mio stipendio si aggirava intorno ai quattrocentodieci euro al mese. Ho lavorato per ben dieci anni in una Società come esattore e, come ben si sa, è un lavoro delicato e molto impegnativo. Mi chiedevo, quale dignità può avere una professionista come me attraverso una paga oraria di neanche tre euro all'ora? Lavorare tutto il mese per tornare a casa con quattrocento euro! È un'offesa per ogni lavoratore! Qualsiasi lavoro si faccia è un’offesa che non permette di avere un minimo di dignità personale! Per quale motivo il Governo non provvede ad eliminare tale Legge capestro e non ne emette una con paga minima almeno a dieci euro all'ora?
Credo che il Governo non sappia cosa significhi lavorare
Seppur anche questa sia una paga bassa, ameno ti permette di avere un po’ di dignità! Credo che il Governo non sappia cosa significhi lavorare e impegnarsi senza avere una soddisfazione economica. Si rimane nel posto di lavoro perché, purtroppo, in giro non c’è di meglio! E mi chiedo ancora e sempre perché il Governo permette questi contratti capestro che umiliano la dignità umana che non danno nessuna garanzia contributiva? Ebbene sì, devo dire pubblicamente che alla mia età di quarant’anni ho avuto ancora un po’ di dignità e ho rifiutato questo tipo di contratto anche con altre Società che proponevano quattro euro all’ora che è vergognoso anche solo avermelo proposto. Oltretutto, è difficile anche fare la commessa o qualsiasi lavoro per quattro euro all’ora, perché anche per questo lavoro ci vuole sempre il cosiddetto calcio... Per questo, attraverso il Suo Giornale, faccio un appello al Governo affinché si eliminino questi contratti capestro e assicurino più tutela a noi lavoratori onesti che facciamo sacrifici.
Tutelare i lavoratori che vogliono lavorare e che non vogliono essere di peso sulle casse dello Stato
Grazie, Direttore per il tempo che dedicherà per leggere la mia mail e che possa pubblicarla affinché la mia voce possa arrivare al Governo e far capire loro che devono tutelare i lavoratori che vogliono lavorare e che non vogliono essere di peso sulle casse dello Stato. La saluto con la speranza che Lei possa pubblicare la mia missiva e, purtroppo, con un po' di sfiducia in questo Governo italiano.
Lettera al Direttore di Valentina Iorillo
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