Elisa Ruscitto |
ISERNIA - Tra Giuseppe Conte e Giuseppe Piero Grillo (Beppe) non c'è mai stato amore. Il rapporto tra l'ex presidente del Consiglio dei ministri italiano e il fondatore del Movimento 5 Stelle non è mai stato idilliaco, nonostante Grillo abbia voluto e ottenuto che la nuova leadership politica del Movimento fosse affidata a Conte. Infatti, ritornando con la mente a qualche anno fa, nel 2021, precisamente nei mesi e nei giorni precedenti alla nomina del nuovo leader politico del M5S, i due si lanciavano reciproche offese pubbliche. Solo per fare un esempio: l'uno diceva all'altro che gli mancava la visione politica e quella manageriale; l'altro invitava il primo, Grillo, a farsi un poco da parte.
Alla fine della storia, nonostante questi comportamenti all'apparenza incomprensibili, Conte venne eletto leader politico del M5S nel mese di agosto del 2021 mentre Grillo rimase il Garante e anche consulente della comunicazione, con un contratto di 300.000 euro l'anno. Sembrava un ottimo risultato, invece no. Grillo ritorna alla carica, anche e soprattutto in questi giorni, perché non vuole che Conte intacchi i pilastri del Movimento, come la struttura organizzativa, il simbolo e il vincolo dei due mandati. Il Presidente va per la sua strada, procedendo nel suo naturale percorso politico, con la costruzione, a torto o a ragione, del suo partito proprio sulle ceneri del vecchio M5S.
Il comportamento Grillo sembra paragonabile a quello di un bimbo
Il Movimento 5 Stelle, infatti, non è più vivo ma è morto da tempo. Molto tempo prima del comando a Giuseppe Conte e precisamente nel momento stesso in cui venne eletto come capo politico il “Sig. Luigi Di Maio" in luogo del Dott. Alessandro Di Battista. Il comportamento di Grillo sembra paragonabile a quello di un bimbo che ha lasciato cadere la caramella nella "sabbia" e fa i capricci per riaverla indietro, dopo che molto semplicemente la mamma ha raccolto la caramella e non ha alcuna intenzione di ridarla indietro. Bisogna spiegare a Grillo che è ora di sedere sul divano ed è anche ora di fare un sano e serio mea culpa. Dopo la semina si raccolgono i frutti.
di Elisa Ruscitto
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