Sanzioni per 3,5 milioni di euro a Mulpor e IBCM per reiterata inottemperanza
SOSTIENI CINQUEW NEWS |
Roberto Rustichelli, presidente dell'Antitrust |
ROMA - L'Antitrust ha sanzionato per 3,5 milioni di euro Mulpor e IBCM per reiterata inottemperanza. Le due società hanno continuato a inviare comunicazioni a imprese e a microimprese con cui chiedono di verificare dati aziendali ma in realtà fanno sottoscrivere contratti pluriennali di fornitura di servizi pubblicitari. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha accertato la reiterata inottemperanza alla propria delibera del 6 febbraio 2019 e ha sanzionato per 3,5 milioni Mulpor Company Srl e IBCM - International Business Convention Management Ltd. Le società hanno, infatti, continuato a inviare comunicazioni a imprese e a microimprese con lo stesso contenuto ingannevole e con analoga veste grafica di quelle per cui erano state sanzionate una prima volta nel 2019 e poi, per inottemperanza, nel 2021. In queste comunicazioni si chiede di verificare le informazioni aziendali già inserite in un database denominato International Fairs Directory.
Comunicazioni fuorvianti che inducono in errore i destinatari riguardo alla identità dell’operatore
Il modulo è presentato in modo che possa essere facilmente confuso come funzionale all’aggiornamento del database di un evento fieristico, ma la sua sottoscrizione in realtà comporta l’adesione ad un’offerta triennale per la pubblicazione di un annuncio sulla Directory del costo di oltre 1.200 euro l’anno. L’Agcm ha confermato le proprie valutazioni secondo cui tali comunicazioni risultano fuorvianti, perché inducono in errore i destinatari riguardo alla reale identità dell’operatore che le propone, alla natura e alle condizioni economiche dell’offerta pubblicizzata, spingendo le imprese e le microimprese destinatarie a sottoscrivere inconsapevolmente servizi non richiesti. Le due società, in particolare IBCM International Business Convention Management Ltd, hanno esercitato un indebito condizionamento pretendendo il pagamento del servizio non richiesto e inconsapevolmente sottoscritto, attraverso continui solleciti e la minaccia del ricorso a costose azioni giudiziarie internazionali. Si tratta dell’ennesimo intervento dell’Autorità nei confronti di soggetti che adottano comportamenti particolarmente insidiosi per le microimprese, tramite l’invio di comunicazioni che apparentemente chiedono la conferma di dati aziendali, per l’inclusione gratuita in una banca dati, mentre il loro reale obiettivo è quello di far sottoscrivere ai destinatari onerosi contratti pluriennali di fornitura di servizi pubblicitari.
Ricerche Correlate
Commenti
Posta un commento