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I Punkinari |
FIRENZE - I Punkinari, fumetto umoristico di Alessandro Pagani con i disegni di Massimiliano Zatini, dà il via alla nuova collana (di perle) Chicche di riso della casa editrice di Firenze Nepturanus. Tra le sue pagine scoprirete l’ironia di due uomini con la cresta costretti a sedere in panchina in tutte le loro partite, mai un minuto giocato e la speranza di entrare sul terreno verde che non svanisce mai. Eppure la “panca” insegna che si può comunque vivere nell’attesa di qualcosa pur godendosi il passare delle stagioni, sempre con una risata pronta all’uso. Gag, battute, giochi di parole che si possono sentire in un bar, dal panettiere, in ufficio, dentro la casa di una famiglia che non perde mai l’umorismo. Ecco cosa si può trovare all’interno di queste pagine, da leggere con pigrizia e senza stancarsi troppo, in pieno stile Punkinari: due ragazzi sui generis, amici sul campo e nella vita, che non aspettano altro che la loro occasione per brillare.
Chi attende una fine e chi no, chi una data e chi aspetta Godot
E se non ci fanno giocare? Giochiamo lo stesso. Con la prefazione di Stefano Manca di Pino & Gli Anticorpi scongiurare il peggio o, perlomeno, trasformarlo in un’alleato. Come? Sorridendo delle fatalità attraverso l’ironia; perché se è vero che una risata salva il mondo, una risaia salverà una mondina. C’è chi aspetta il tram e chi il weekend, chi attende un segnale e chi l’happy end, chi aspetta un secondo e chi il caffè, chi attende gli altri e chi aspetta te, chi attende il ventisette e chi l’amore, chi aspetta il prossimo e chi l’ascensore, chi attende una fine e chi no, chi una data e chi aspetta Godot, chi attende un grazie e chi un perdono, chi aspetta l’alba e chi un dono; perché in fin dei conti chi aspetta attende, come i punkinari che hanno messo le tende. Questo piccolo manuale di sopravvivenza racconta del tempo non perduto di due anonimi calciatori punk, sei-sei-sei e tre-tre-tre, accomunati dallo stesso male di vivere: non entrare mai in campo. Così, nell’attesa dell’ascesa seduti su una panchina ai bordi di un campo di calcio, si scambiano freddure quando fa caldo e caldarroste quando fa freddo, esorcizzando il malessere che da sempre attanaglia chi, seduto in riserva per “anomalia”, trasforma i silenzi in nuova energia.
Chi sono Alessandro Pagani e Massimiliano Zatini
Alessandro Pagani nasce a Firenze nel 1964 in un giorno di nebbia, che non gli ha impedito di trovare la strada di casa. Amante della musica e della comicità in tutte le sue forme, da quel giorno non ha mai smesso di stupire – soprattutto se stesso – con battute e gag comiche, eleggendo l’umorismo ad abitudine di vita. Con l’aiuto di giochi di parole, combinazioni paradossali della lingua italiana e inverosimili intrecci semantici l’autore dimostra che nelle difficoltà giornaliere un’arguzia può scongiurare il peggio o, perlomeno, trasformarlo in un alleato. Come? Sorridendo delle fatalità attraverso l’ironia; perché se è vero che una risata salva il mondo, una risaia salverà una mondina. Massimiliano Zatini sopravvive alla vita dal 1967 con espedienti largamente in uso, quali musica, sport e disegni, mai praticati però professionalmente. Nel poco tempo libero prepara marmellate fatte in casa di cui è molto ghiotto, come di una lunga lista di alimenti, non pubblicabile per mancanza di spazio.
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