Lettura al Sud e nelle Isole 15 punti percentuali inferiore al Centro Nord


aie associazione italiana editori dal 1869
Aie, Associazione italiana editori dal 1869

NAPOLI - Nel Meridione italiano che legge troppo poco, le librerie scarseggiano (sono il 25% in meno in rapporto alla popolazione rispetto al Centro Nord) e le vendite di libri si arrestano sotto al 20% del totale nazionale. Le biblioteche, che invece ci sarebbero, non hanno un patrimonio librario e strutture adeguate per soddisfare i lettori, cosicché i prestiti per abitante sono meno di un decimo di quelli del Centro-Nord. Sono intervenuti alla giornata di incontro napoletana, moderata da Sabina Minardi (L’Espresso), Francesca Borgonovi, responsabile team di Analisi delle Competenze presso il Centro per le Competenze dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), Gabriele Capone, soprintendente archivistico e bibliografico della Campania, lo scrittore Diego De Silva, Chiara Faggiolani, professoressa di Biblioteconomia presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell’Università di Roma Sapienza, Adriano Monti Buzzetti, presidente del Centro per il libro e la lettura, Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi di Aie, Giovanna Starace, socia dell’Associazione Librai Italiani (Ali-Confcommercio, Ubik Vico Equense).

Mettere in campo tutte le risorse possibili per un cambio di passo

«Al Sud e nelle Isole mancano le infrastrutture, è inevitabile partire da qui – ha affermato il presidente dell’Associazione italiana editori (Aie), Innocenzo Cipolletta a Napoli, aprendo il convegno Per una primavera della lettura al Sud e chiamando a raccolta istituzioni nazionali e locali, privati, terzo settore, mondo della scuola –. I numeri che presentiamo oggi vogliono essere il punto di partenza di una discussione costruttiva che porti il Paese in breve tempo a mettere in campo tutte le risorse possibili per un cambio di passo. L’attenzione alle zone svantaggiate del Piano Olivetti lanciato dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il ripristino del fondo per gli acquisti straordinari delle biblioteche e il fondo per l’apertura di nuove librerie, le molte iniziative di Regioni e Comuni, del Centro per il libro e la lettura, il ruolo importantissimo del privato no profit sul territorio sono tutti tasselli di un mosaico che va strutturato e rinforzato. Gli incontri proseguiranno nei prossimi mesi nelle altre regioni del Sud coinvolte nella ricerca».

La lettura è il miglior antidoto contro la violenza

«La scelta di presentare a Napoli, capitale ideale del Sud, un’indagine sullo stato dell’arte della lettura nel Meridione è non soltanto opportuna, ma è anche un tributo a ciò che questa città rappresenta per la storia italiana, e vorrei dire mediterranea, della letteratura e della filosofia – ha dichiarato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli –. C’è sete di sapere, c’è sete di conoscenza – soprattutto nelle giovani generazioni, in particolare del Meridione – e il piano Olivetti interviene proprio per ovviare alla “siccità culturale” nelle periferie metropolitane, così come nelle aree interne e svantaggiate. La lettura è il miglior antidoto contro la violenza, l'indifferenza, l'isolamento sociale e lo sradicamento. Le risorse stanziate – 34 milioni di euro – sono il primo passo di questo percorso che si intende condividere insieme ai portatori di interesse, in primo luogo l’Associazione italiana editori, a beneficio di cittadine e cittadini che avranno un più facile accesso a quelle officine di sapere che sono le biblioteche e le librerie».

Al Salone di Torino Campania regione ospite nel mese di maggio del 2025

«Ho la convinzione che questo convegno sia un importante momento di confronto su temi cui siamo particolarmente impegnati da sempre. Mi riferisco in generale alla cultura e a tutte le iniziative, che pur tra le difficoltà, rappresentano momenti di riflessione e di rilancio per obiettivi fondamentali come la diffusione della lettura – ha aggiunto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca –. La Campania è da sempre in prima linea nel sostegno agli editori, innanzitutto con una legge sull'editoria che abbiamo approvato proprio con l'obiettivo di dare respiro e possibilità di programmazione alla categoria. Quest'anno un ulteriore riconoscimento arriva dal Salone di Torino, dove la Campania sarà la regione ospite nel prossimo mese di maggio. La Campania non è la regione più ricca d'Italia, ma è quella che investe di più in cultura. Sosteniamo la lettura e la diffusione del libro con grande convinzione, valorizzando nel contempo tutti i territori della Campania e creando occasioni di lavoro di qualità per i nostri giovani».

Nel Sud e nelle Isole una libreria ogni 20.880 abitanti

Gli indici di lettura. Nelle otto Regioni (Abruzzo, Molise, Sicilia, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Campania) prese a esame nella ricerca presentata da Aie e condotta da Pepe Research, leggono libri a stampa, ebook o ascoltano audiolibri il 62% dei cittadini sopra i 15 anni, contro il 77% del Centro-Nord e una media nazionale del 72%. Le librerie che non ci sono e i libri che non si vendono. Nel Sud e nelle Isole vive un terzo (34%) della popolazione italiana, ma i libri venduti sono meno di un quinto, il 19%. Questi numeri vanno messi in correlazione a quelli delle librerie presenti sul territorio: al Centro-Nord c’è una libreria ogni 15.730 abitanti, nel Sud e nelle Isole una ogni 20.880 abitanti, con ampie aree del territorio non coperte. Il dato varia molto da regione a regione, con Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia le regioni più in difficoltà. Significativamente, se si chiede agli acquirenti di indicare dove comprano i libri, il 24% di questi nel Sud e nelle Isole indicano come canale utilizzato le cartolibrerie e le edicole, dieci punti percentuali in più rispetto al 14% del Centro-Nord, a testimoniare un ruolo di supplenza sul territorio. Invece le librerie indipendenti nel Sud e nelle Isole sono frequentate dal 21% degli acquirenti, sei punti percentuali in meno rispetto al 27% del Centro-Nord. Le librerie di catena sono indicate come luogo di acquisto dal 48% degli acquirenti nel Sud e nelle Isole e dal 44% nel Centro-Nord. Le biblioteche ci sono, ma arrancano. Nel Sud e nelle Isole le biblioteche hanno un patrimonio carente e per questo i prestiti non si fanno: sono 55 per mille abitanti, dieci volte in meno che la media nazionale (511) e una piccola frazione dei 741 prestiti per mille abitanti del Centro-Nord. Questo nonostante le strutture siano presenti: nel Sud e nelle Isole ci sono 11 biblioteche per 100mila abitanti, contro una media nazionale di 12, e un indice di 13 nel Centro-Nord. Sardegna, Abruzzo e Molise, Basilicata e Calabria, sono anche sopra la media del Centro-Nord. Ma se guardiamo invece al patrimonio librario, la situazione precipita. Il patrimonio bibliotecario per mille abitanti nel Sud e nelle Isole è di 1.763 volumi, circa la metà dei 3.244 nel Centro Nord, mentre la media nazionale è di 2.748.

Tra pubblico e privato servono alleanze su impegni concreti

«I dati che abbiamo raccolto indicano come il terzo settore, il volontariato culturale, le Fondazioni sono soggetti già attivi nel sostegno alla lettura. Uno strumento che potrà essere ulteriormente rafforzato con politiche di sostegno mirate – spiega Florindo Rubbettino, delegato della presidenza al Sud di Aie –. Servono alleanze su impegni concreti. Tra pubblico e privato, e nel pubblico tra ministeri (della Cultura, dell’Istruzione e del Merito per il ruolo cruciale della scuola, delle imprese e del Made in Italy), regioni e comuni, e nel privato tra imprese (editori e librerie in primis) e no profit (dalle Fondazioni di erogazione all’associazionismo culturale)».

L’intera Italia si impoverisce in termini di conoscenze

«I dati Aie sulla propensione alla lettura al Sud confermano un preoccupante divario territoriale relativo all’accesso alla cultura – ha commentato Giuseppe Morandini, vicepresidente vicario di Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa –.  Perché, se una parte del Paese legge di meno e ha minori occasioni di “incontrare” i libri, l’intero Paese si impoverisce in termini di conoscenze, curiosità e spirito critico. Inoltre, biblioteche e librerie stanno diventando preziosi spazi di aggregazione sociale e presidi culturali diffusi nei quartieri e sui territori, rivelandosi ponti straordinari per contrastare la povertà educativa e non solo. Le Fondazione sostengono con convinzioni le organizzazioni del Terzo settore che contribuiscono ad animare e rendere vitali questi spazi, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno. La nuova iniziativa Aie va nella giusta direzione e potrà certamente contribuire a contrastare questo divario, rafforzando l’impegno di tante altre realtà per l’accesso di tutti alla lettura e alla cultura».

Un’occasione per riflettere su questo processo e sulla sua evoluzione

«La lettura, prima dei codici e poi di libri a stampa, è stata alla base del processo di formazione della civiltà occidentale e delle sue élites – spiega Orazio Abbamonte, presidente della Fondazione Banco di Napoli, nella cui sede si è tenuto il convegno –. Questo compito sembrerebbe sempre più declinare. Il convegno dell’Associazione italiana editori che la Fondazione Banco di Napoli ha sostenuto convintamente costituisce un’occasione per riflettere su questo processo sulla sua evoluzione e sulle possibilità di, se non contrastarlo, quantomeno affrontarlo con la consapevolezza dei suoi possibili esiti».


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