Nuovo Papa come Francesco, la decisione presa dai cardinali

Papa Francesco
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CITTÀ DEL VATICANO - Presenti in Vaticano, da giorni, 173 cardinali, tra cui 130 elettori. Non molte ore fa gli stessi elettori del nuovo Papa, il successore di Francesco, hanno affrontato molteplici tematiche, con discussioni molto approfondite. È emersa la consapevolezza che tante delle riforme promosse da Papa Francesco hanno necessità di essere portate avanti: la lotta agli abusi, la trasparenza economica, la riorganizzazione della Curia, la sinodalità, l’impegno per la pace e la cura del Creato. La responsabilità della Chiesa in questi ambiti è sentita in modo profondo e condiviso. Un tema centrale della riflessione tra i cardinali è stato quello della comunione, indicata come vocazione essenziale per il nuovo Pontefice. Il profilo che ne viene fuori è quello di un Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa samaritana, vicina ai bisogni e alle ferite dell’umanità. In tempi segnati da guerre, violenze e forti polarizzazioni, si avverte con forza il bisogno di una guida spirituale che offra misericordia, sinodalità e speranza.

Il modo in cui i cardinali sono oggi chiamati a esercitare il loro ruolo in relazione al Papato

Gli interventi di alcuni cardinali sono stati puntati anche su questioni di natura canonica, riflettendo sul potere del Papa. È stato affrontato dagli uomini che devono scegliere il nuovo pontefice pure il tema delle divisioni all’interno della Chiesa e della società e del modo in cui i cardinali sono oggi chiamati a esercitare il loro ruolo in relazione al Papato. Senza dimenticare la Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebra la domenica precedente la solennità di Cristo Re e sottolineato quanto queste due ricorrenze possano essere lette in relazione tra loro, riconoscendo la presenza viva di Cristo nei poveri e ricordando che la vera regalità del Vangelo si manifesta nel servizio. Importante rendere più significative le riunioni del Collegio cardinalizio in occasione dei Concistori e di promuovere l’iniziazione cristiana e la formazione permanente come autentici atti missionari. I cardinali hanno ricordato i martiri della fede, soprattutto in quelle terre dove i cristiani subiscono persecuzioni o sono privati della libertà religiosa.

Un appello rivolto alle parti coinvolte in vari conflitti internazionali

Tra le urgenze pastorali, gli uomini di chiesa hanno ribadito anche l’impegno per affrontare con decisione il cambiamento climatico, riconosciuto come una sfida globale ed ecclesiale. I cardinali hanno riflettuto sulla data per la celebrazione della Pasqua, sul Concilio di Nicea e sul dialogo ecumenico. Tutti i cardinali hanno partecipato alla stesura di una lettera contenente una dichiarazione ufficiale: un appello rivolto alle parti coinvolte in vari conflitti internazionali. I cardinali hanno invocato un cessate il fuoco permanente e l’avvio di negoziati che portino a una pace giusta e duratura, nel rispetto della dignità umana e del bene comune.

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