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Carabinieri Nas riprendono una persona picchiata |
TORINO - In provincia di Torino e Cuneo, nella mattinata di giovedì 19 giugno 2025, i carabinieri del Nas di Torino collaborati nella fase esecutiva da personale del Nas di Alessandria e dai militari dei comandi provinciali di Torino e Cuneo, coordinati dalla procura della Repubblica di Torino, al termine di una attività complessa e articolata, hanno eseguito 8 (otto) ordini di custodia e sei (6) perquisizioni domiciliari a carico di 7 (sette) operatori socio sanitari e 1 (uno) psicoterapeuta, ritenuti responsabili di gravi maltrattamenti (Artt. 81-572 co. 2 C.P.) su persone con gravi disabilità intellettive e cognitive ospiti di una Comunità situata nel Pinerolese e facente capo a una cooperativa che gestisce molteplici strutture in Piemonte e in Lombardia. Inoltre, a carico di uno degli arrestati sono stati raccolti gravi indizi che lo ritengono responsabile anche di violenza sessuale (Artt. 81-609 bis co. 1 C.P.) nei confronti di un ospite disabile, consistenti in toccamenti e palpeggiamenti delle parti intime.
Quotidiani episodi di maltrattamenti consistenti in ingiurie, strattoni, schiaffi e percosse
Gli arresti eseguiti sono in prosecuzione all’operazione del 17 aprile 2025, circostanza in cui i militari della Benemerita traevano in arresto in differita 3 operatori (art.382 bis cpp). Le indagini consentivano di svelare le condotte abituali tenute nei confronti degli ospiti disabili, sottoposti a gravi umiliazioni e violenze fisiche e verbali. L’attività investigativa ha evidenziato la presenza di quotidiani episodi di maltrattamenti, consistenti in ingiurie, strattoni, schiaffi, percosse, nonché continui atteggiamenti vessatori, intimidatori e di scherno sia a livello fisico sia psichico. Gli arrestati sono stati tutti sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. La vicenda riaccende i riflettori sulla necessità improrogabile di un’intensificazione dei controlli e di una vigilanza costante all’interno delle strutture che accolgono persone vulnerabili. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e vige il principio di non colpevolezza degli indagati fino a sentenza definitiva - riporta il comunicato stampa dell'Arma dei carabinieri -.
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