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Cazzullo, Ovadia e Famulari a Vasto con Il romanzo della Bibbia |
VASTO - Nella IV edizione di Vasto d’autore Festival, “Le parole per dirlo", con Aldo Cazzullo, Moni Ovadia e Giovanna Famulari si è scavato dentro noi stessi. Venerdì 11 luglio 2025, a Vasto, nell’Arena Ennio Morricone, dalle ore 21, eravamo tanti in platea per ascoltare e viverci il Racconto della Bibbia. Nel cielo blu scuro anche una magnifica luna. Aldo Cazzullo e Moni Ovadia con “Il romanzo della Bibbia” interpretato teatralmente hanno toccato alcuni degli episodi e dei personaggi più noti dell'Antico Testamento: dalla Creazione a Sodoma e Gomorra, da Adamo e Eva all'Arca di Noè, da Abramo fino alla profezia di Isaia che preannuncia e lascia intravedere l'arrivo del Messia. Storia narrata a due voci con Cazzullo a raccontare e Ovadia ad accompagnare con letture, interventi e canti. Le musiche, dal sacro al contemporaneo, a cura di Giovanna Famulari. Nell’Arena eravamo tanti in platea per ascoltare la descrizione della Bibbia.
L’inizio dell’’autobiografia di Dio
Sul palco due grandissimi a raccontarci il Vecchio Testamento per più di due ore, mentre ad accompagnarli c’era una straordinaria musicista, Giovanna Famulari, che suonava il violoncello e il pianoforte, a tratti anche contemporaneamente. Il racconto ha fatto sì che si riscoprissero tanti episodi e personaggi che vagamente ricordiamo dalle lezioni del catechismo. Tutti gli antichi protagonisti e tutti i contesti, rivissuti in una calda serata di luglio, hanno reso l’esperienza oltre che impegnativa anche molto singolare. Non sono abituata, nonostante di fede cristiana cattolica, ad ascoltare e neppure a leggere le scritture della Bibbia. Oltre a questo, la singolarità deriva soprattutto dall’inizio del più celebre libro mai scritto in tutta la storia dell’umanità. L’inizio dell’’autobiografia di Dio non me l’aspettavo così. La creazione non principia dal nulla, bensì dal caos. La prima creatura di cui si parla non è un essere armonioso, ma un mostro; il creato è il risultato di ben 28 tentativi da parte di Dio, non il primo e unico.
Dio artigiano desideroso di realizzare qualcosa di armonioso
Dunque, il racconto inizia già con diversi colpi di scena, con un Dio che prova, tenta di fare qualcosa di perfetto ma non ci riesce, ritenta e riprova per 28 volte. Dio è apparso come un artigiano desideroso di realizzare qualcosa di armonioso senza però riuscirci al primo colpo. Il mondo fu creato in 7 giorni, questo lo sappiamo tutti. Dio creò l’uomo (Adamo) e gli animali, questi ultimi per dare aiuto all’uomo. La donna fu creata con riserva solo perché l’aiuto di cui aveva bisogno l’uomo non poteva essere corrisposto dagli animali. L’entusiasmo di Dio per la creazione della donna durò poco; presto la Donna (Eva) disobbedì a Dio cedendo al male (il serpente), era solo l’inizio di un’avventura molto più complicata. La disobbedienza di Eva mandò Dio su tutte le furie e sarà per questo che l’atto del concepimento è gradevole mentre l’atto di dare alla luce la vita così doloroso? Il dubbio sorge spontaneo.
Abramo messo alla prova molto duramente da Dio
Successivamente alla disobbedienza di Eva, Dio divenne spettatore di un altro tragico evento e cioè del fratricidio di Abele e Caino e fu proprio questo che spinse Dio a voler estirpare il male con il diluvio universale. La terra fu sommersa per 150 giorni, a un certo punto, però, Dio ripensò alla bontà di Noè e decise di far poggiare la sua arca sul monte Ararat. Dio capì che non poteva distruggere il male in quanto il male era dentro l’uomo e proprio per questo decise di mettere in salvo tutte le creature sull’arca. Il racconto poi ci ha portato alla figura di Abramo messo alla prova molto duramente da Dio. Dio, infatti, mise alla prova la fede di Abramo chiedendogli il sacrificio del suo figlio Isacco; Abramo, nonostante questa richiesta, dimostrò la sua grande fede prendendo un pugnale per uccidere il figlio. L’Angelo mandato da Dio afferrò la mano di Abramo con il pugnale per fermarlo e il figlio fu salvo.
Aldo Cazzullo: BASTA MORTI A GAZA!
Abbiamo anche appreso la storia della Torre di Babele, di Sodoma e Gomorra, della nascita di Giuseppe. Cosa possiamo trarre da questa narrazione? Non è facile per nessuno rispondere, ognuno però avrà un’idea alla fine del lungo racconto dei due intellettuali. La narrazione della Bibbia porta a riflettere sull’uomo e sulla sua natura; fondamentalmente, un uomo non cattivo ma egoista e narcisista. L’uomo può essere indotto al bene, però attraverso il rispetto e anche con la compassione. La Bibbia è un libro che invita gli esseri umani a una fratellanza universale; sarà proprio per questo motivo, probabilmente, che nel bel mezzo del racconto Aldo Cazzullo ha detto BASTA MORTI A GAZA! e Moni Ovadia ha terminato con il brano Hallelujah d Leonard Cohen, invitandoci a cantarla con lui. Una serata da incorniciare nell'ambito di Vasto d'Autore Festival, che, come ha ricordato l'ideatrice Patrizia Angelozzi, si chiuderà l'1 agosto con Natasha Stefanenko e Paride Vitale.
di Elisa Ruscitto
Fotografie di E. R.
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