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Arrestato un minorenne responsabile di furti e danneggiamenti seriali

I carabinieri di Catanzaro sulle tracce del minorenne
I carabinieri di Catanzaro sulle tracce del minorenne

LAMEZIA TERME - Furti, danneggiamenti e incendio di auto in sosta in pieno centro. Arrestato un minorenne ritenuto responsabile di furti e danneggiamenti seriali. Determinanti le immagini delle telecamere dei privati cittadini. In una sola notte 27 reati commessi. Giovedì 30 ottobre 2025, a Lamezia Terme, i carabinieri hanno arrestato un 17enne del posto ritenuto l’autore dell’incendio nel quale, la notte del 6 luglio 2025 in viale 1 Maggio, sono andate distrutte sei autovetture e un ciclomotore in sosta. Il giovane è inoltre ritenuto responsabile del furto, consumato la stessa notte, di un’autovettura parcheggiata poco distante, in via XX Settembre. Messosi alla guida senza patente per darsi alla fuga, il giovane aveva danneggiato numerose auto in sosta, distruggendo tutto ciò che incontrava: arredi urbani, panchine, aiuole e arbusti. Al minorenne, inoltre, è stato anche contestato di aver partecipato, nella notte tra il 28 febbraio e l'1 marzo 2025, insieme con un altro coetaneo (già identificato e sottoposto a una misura cautelare nel giugno 2025), a una serie di ben 27 eventi tra furti aggravati e danneggiamenti su auto in sosta nelle vie del centro cittadino.



Ben 45 apparati di videosorveglianza messi a disposizione anche da privati cittadini

L’arresto del giovane è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lamezia Terme, a eseguito dell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale per i Minorenni di Catanzaro, su richiesta della rispettiva procura della Repubblica. Già in una prima fase, i carabinieri avevano indagato sui 27 delitti, tra furti aggravati su auto e danneggiamenti di veicoli, avvenuti nelle vie del centro storico lametino, nella notte tra il 28 febbraio e l'1 marzo 2025, riuscendo a identificare solo uno dei due responsabili. Le investigazioni, svolte anche attraverso pedinamenti, si erano basate anche sulla visione di una mole enorme di filmati. Oltre 180 ore di girato estrapolate da ben 45 apparati di videosorveglianza, messi a disposizione anche da privati cittadini. In tale fase di indagine, era confluito anche un evento avvenuto il 3 aprile 2025, allorquando, nel quartiere Sambiase di Lamezia, erano stati forati tutti gli pneumatici di un’auto in sosta.



La svolta investigativa è avvenuta durante la notte del 6 luglio 2025

Anche in quella circostanza, gli accertamenti degli investigatori avevano ricondotto la responsabilità dell’evento alla medesima coppia di giovani che, solo un mese prima, aveva colpito nel centro storico. A parziale esito delle indagini, il 16 giugno 2025, uno dei due presunti autori degli eventi, all’epoca minorenne, era stato infatti arrestato dai carabinieri di Lamezia Terme su ordine di esecuzione di misura cautelare emessa dal Gip del tribunale per i Minorenni di Catanzaro. Considerata la gravità e l’allarme sociale destato dagli eventi avvenuti la notte tra il 28 febbraio e l'1 marzo 2025, nonché dal danneggiamento su veicolo del successivo 3 aprile, le indagini dei carabinieri non si erano comunque fermate, con l’obiettivo di fare piena luce sui fatti. La svolta investigativa si aveva la notte del 6 luglio 2025, data in cui un soggetto aveva asportato una macchina posteggiata su via XX Settembre e, con una condotta di guida spregiudicata e pericolosa, aveva poi impattato con numerose auto in sosta, danneggiando anche panchine e aiole pubbliche.



I filmati acquisiti da ulteriori 15 apparati di videosorveglianza pubblici e privati

Inoltre, quella stessa notte, poco prima del furto dell’auto, nel vicino Viale 1 Maggio, erano state date alle fiamme 6 autovetture e un motociclo. I carabinieri, presumendo che gli eventi potessero essere ricondotti alla stessa persona, passavano al setaccio i filmati acquisiti da ulteriori 15 apparati di videosorveglianza pubblici e privati, per un totale di oltre 30 ore di registrazioni. La meticolosa analisi dei filmati, unita ad altri approfondimenti tecnici sui tabulati telefonici, ha consentito l’inequivocabile identificazione del responsabile dei fatti in un minorenne lametino. I carabinieri hanno così effettuato una sorta di pedinamento elettronico, ovvero la ricostruzione a palmo a palmo di tutti gli spostamenti del minorenne nelle ore di interesse per l’indagine. Lo stesso risultava immortalato da molte telecamere di videosorveglianza della città sia nelle fasi di accensione dell’incendio che ha distrutto i 7 veicoli in sosta, sia nella fase in cui ha sottratto il veicolo e, ancora, lungo la sua fuga nel corso della quale ha causato gravi danneggiamenti ad altre auto parcheggiate e all’arredo urbano.



Il modus operandi del minorenne

Gli investigatori, coordinati dalla procura della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni di Catanzaro, avendo approfondito il modus operandi del minorenne, hanno analizzato nuovamente tutti i filmati acquisiti nella prima fase di indagine risalente al marzo 2025. Tale approfondimento ha permesso così di isolare importanti elementi a carico del minorenne, riconosciuto anche come responsabile, in concorso, dei reati della notte tra il 28 ed l'1 marzo, nonché del danneggiamento avvenuto in zona Sambiase il 3 aprile. Di qui il provvedimento cautelare eseguito, con l’accompagnamento del giovane presso l’Istituto Penale per minorenni di Catanzaro. Oltre alla conoscenza del territorio delle numerose stazioni carabinieri disseminate su Lamezia Terme, determinanti sono state le immagini dei numerosi impianti di videosorveglianza pubblici e privati. In particolare, sono stati moltissimi i privati che, di fronte allo scempio provocato nel corso delle azioni delittuose seriali, hanno voluto mettere a disposizione le proprie immagini.

Necessità di interventi il più possibile tempestivi in contesti di particolare marginalità sociale

A destare particolare preoccupazione è sempre più frequente responsabilità di minorenni nelle attività criminali, con ruoli che depongono per una loro precoce adultizzazione, dimostrando la necessità di interventi il più possibile tempestivi in contesti di particolare marginalità sociale e povertà educativa, volti a promuovere forme di prevenzione e reinserimento sociale che vogliano essere effettivamente efficaci, con impegno sistematico e coordinato di tutte le istituzioni in relazione agli specifici profili di competenza. I relativi procedimenti penali pendono nella fase delle indagini preliminari. I provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti a indagini ovvero imputati, le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta a indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili - riporta il comunicato stampa dell'Arma dei carabinieri -.

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