![]() |
La Principessa di Lampedusa, Sonia Bergamasco, fotografia di Salvatore Pastore |
BOLOGNA - Sonia Bergamasco in La principessa di Lampedusa, dal 23 al 26 ottobre 2025 in Arena del Sole, Bologna. Dal 23 al 26 ottobre inaugura la stagione della sala Leo de Berardinis dell’Arena del Sole di Bologna con l’attrice e regista Sonia Bergamasco in La principessa di Lampedusa, dal testo di Ruggero Cappuccio. La principessa di Lampedusa, di Ruggero Cappuccio, diretto e interpretato da Sonia Bergamasco. Dopo aver diretto il documentario Duse The Greatest, in occasione del centenario dalla morte della diva italiana che ha rivoluzionato la recitazione, Sonia Bergamasco, attrice pluripremiata e nota nel teatro e nel grande schermo, torna a tratteggiare il profilo di una grande donna, Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò, la madre dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Una partitura di sentimenti di cui Bergamasco è in questa occasione interprete e regista, tratta dal romanzo (edito da Feltrinelli nel 2024) di Ruggero Cappuccio, scrittore, regista e direttore del Campania Teatro Festival. Il testo restituisce il coraggio di una donna carismatica e della sua modernità: personaggio risoluto e complesso, Beatrice si staglia fra le macerie di una Palermo ferita dai bombardamenti del maggio ‘43 e trova le parole per raccontare in prima persona le passioni, i fallimenti e le follie che muovono un’intera generazione, mentre il presente si sgretola e la guerra imperversa. Il ritmo intenso e musicale della scrittura di scena di Ruggero Cappuccio invita a una danza sottile: la voce di Sonia Bergamasco si sdoppia, si moltiplica, intona e scompone la trama di una vita attraverso alcune immagini salienti. La linea musicale, orchestrata con sapienza dal compositore Marco Betta e dal musicista Ivo Parlati, dialoga con il racconto, diventando un aspetto essenziale della storia.
Donna forte, indipendente, principessa in una famiglia complessa
«L’occasione di orchestrare una partitura per fantasmi attraverso un corpo solo e una sola voce, me la offre Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò – scrive Sonia Bergamasco –. Donna forte, indipendente, principessa in una famiglia complessa, ferita e geniale. Beatrice viene chiamata a parlare in prima persona da Ruggero Cappuccio, con cui ho collaborato pochi anni fa per dare corpo a un’altra figura di donna indimenticabile, la Cassandra del mito. Ruggero Cappuccio, che a Beatrice ha già dedicato il libro La principessa di Lampedusa, mi consegna ora la trama di un sogno, da mettere in scena come interprete e come regista».
Il profumo di rosmarino, la sensazione tattile della seta, l’odore delle rose
«Dopo la morte, agli esseri umani vengono sottratte tutte le facoltà, tranne una: la possibilità di sognare. È Beatrice di Lampedusa a scoprirlo - aggiunge Ruggero Cappuccio –. La principessa, bella, coltissima, straordinaria pianista, disinvolta nell’uso di tre lingue straniere, si trova di fronte a un’abbagliante rivelazione: il suo trapasso è avvenuto, ma la coscienza è intatta. La sua vita terrena la assedia come un impetuoso flusso onirico. Il profumo di rosmarino, la sensazione tattile della seta, l’odore delle rose e dei cavalli, il sapore dei dolci, la freschezza dell’acqua, la percezione di musiche ubiquitarie, di paesaggi desertici invasi dal sole, la circondano con struggente potenza. Il luogo in cui si trova assume ora la forma di una realtà materica, ora l’astrattezza di una dimensione spirituale. I fantasmi della sua esistenza tornano a materializzarsi intorno a lei con incarnazioni sensualissime, con disarmante comicità, con mille trame di vite corporee dense di eros, di segreti, di nostalgie, di affilatissimi desideri. Suo figlio Giuseppe, autore del Gattopardo, le sue sorelle Giulia, Teresa, Maria e Lina, suo marito, le cameriere, i campieri, la giovane amica Eugenia, attraversano il luogo di confine in cui la Principessa lotta tra il ricatto di una vita fisica che ancora la adesca e l’aspirazione a uno stato di pura contemplazione. Beatrice considera il senso della sua vita e quello universale della vita in sé con lo sguardo di chi ha varcato la linea della morte. La forza della natura siciliana, la seduzione di oscure energie elleniche, gli dei, il sangue, le guerre e l’anelito alla bellezza, sono il campo magnetico in cui la Principessa, ancora attratta dal fascino dei corpi, apre un duello per raggiungere la liberazione».
Ricerche Correlate
Sostienici economicamente
Commenti
Posta un commento