Natalino Balasso al Teatro Storchi: Giovanna dei disoccupati

MODENA - Natalino Balasso porta "Giovanna dei disoccupati" al Teatro Storchi di Modena. Un apocrifo brechtiano per riflettere sull'economia moderna. Natalino Balasso in Giovanna dei disoccupati al Teatro Storchi di Modena dal 27 al 30 novembre 2025; giovedì e venerdì ore 20,30, sabato ore 19, domenica ore 16. Il nuovo lavoro di e con Natalino Balasso Giovanna dei disoccupati arriva al Teatro Storchi. Giovanna dei disoccupati, un apocrifo brechtiano, di e con Natalino Balasso, e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta La Nave, Graziano Sirressi, regia Andrea Collavino. Produzione Centro Teatrale Bresciano, Emilia-Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano durata 1 ora e 30 minuti. Il nuovo lavoro di Natalino Balasso Giovanna dei disoccupati, un apocrifo brechtiano con la regia di Andrea Collavino arriva al Teatro Storchi di Modena dal 27 al 30 novembre, a poche settimane di distanza dal debutto a Brescia.

Natalino Balasso e cast in Giovanna dei disoccupati al Teatro Storchi
Natalino Balasso con altri attori in Giovanna dei disoccupati, fotografia di Ilaria Vidaletti

Nella Giovanna dei disoccupati di Balasso i personaggi agiscono con nuove parole

Una drammaturgia originale firmata dallo stesso attore, comico e autore di teatro, televisione e cinema in cui ritroviamo le vicende dei protagonisti di Brecht: Mauler, i suoi sottoposti, Cridle, Slift, la terribile Graham e Giovanna Dark, ma anche Puntila e il suo servo Matti, tutti inseriti in un contesto grottescamente moderno. In scena insieme con lo stesso Balasso, Marta Cortellazzo Weil, Roberta La Nave e Graziano Sirressi. Una coproduzione di Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Teatro Stabile di Bolzano. Natalino Balasso immagina cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse nella nostra società, cultura ed economia: nonostante siano trascorsi ottant’anni dalla fine del nazifascismo, gli orrori che hanno contraddistinto questo periodo storico sono drammaticamente attuali, sotto altre forme e in zone del mondo più o meno lontane da noi. Nella Giovanna dei disoccupati di Balasso, i personaggi immaginati da Brecht si muovono e agiscono in nuovo ambito e con nuove parole ma sempre immersi nel terreno della dominanza e sudditanza.

Il rito economico che spinge chi consuma a consumare di più

«L’algoritmo può sembrarci meno cattivo – scrive Natalino Balasso nelle note allo spettacolo – ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali non hanno padroni e continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. Le merci viaggiano più liberamente degli umani e l’istigazione al consumo dà l’idea di una liturgia utile a tutti tranne che a noi. La povertà e la fame sono drammaticamente reali. Il rito economico che spinge chi consuma a consumare di più e chi patisce a patire di più è sempre più celebrato. E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta portando a termine il lavoro di massacro delle comunità.

Un mondo a cui si oppone Giovanna Dark con la sua comunità social-socialista

Nell’empireo delle monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero, senza eccellenze intellettuali, senza profondità artistiche, semplicemente una perfetta macchina da soldi». In questo scenario si inseriscono le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti Cridle e Slift e della “lobbista” Graham: un mondo a cui si oppone Giovanna Dark con la sua comunità social-socialista. «Con tutta l’umiltà del caso – conclude Balasso – presentiamo a voi questo apocrifo di Bertolt Brecht, immaginando di averlo scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli».
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