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| Immagine dal video dei carabinieri Nas col deposito delle sostanze dopanti |
SAVONA - Veleni dalla Cina: ecco come la rete Alkemya vendeva doping illegale via web. 65 perquisizioni in corso. Il mondo del fitness e dello sport italiano trema sotto il peso di un'inchiesta pesantissima. Un vero e proprio "laboratorio degli orrori" è stato smantellato dai carabinieri del Nas di Torino e Genova, sotto la direzione della procura di Savona, guidata dal procuratore Ubaldo Pelosi. Al centro dello scandalo, la società Alkemya, che prometteva risultati miracolosi attraverso il portale Alkemyatm, ma nascondeva un business illegale basato su sostanze pericolose e non testate.
Cosa sta succedendo: arresti e sequestri
L'operazione, scattata il 18 dicembre 2025, ha portato a misure cautelari per quattro persone. Due uomini di Imperia e Varazze sono finiti in carcere, mentre altri due complici di Albissola Marina sono soggetti all'obbligo di firma. L'accusa è pesantissima: associazione per delinquere finalizzata all'importazione illecita e al commercio di farmaci dopanti privi di autorizzazione.
La "Nuova Frontiera" del Doping: SARMS e ormoni peptidici
Non parliamo dei vecchi steroidi. Le indagini hanno rivelato l'uso di SARMS e ormoni peptidici: sostanze di ultima generazione, ad oggi puramente sperimentali.
Il rischio per chi le assume è altissimo: senza alcuna supervisione medica, queste molecole provenienti dalla Cina possono causare danni irreversibili alla salute.
Il laboratorio in garage e il business delle criptovalute
La logistica del gruppo era quasi cinematografica:
• Materie prime dalla Cina: arrivavano via posta a casa dei genitori di uno degli indagati.
• Laboratorio clandestino: un garage ad Albissola Marina trasformato in centro di confezionamento.
• Pagamenti hi-tech: sequestrati circa 20.000 euro in criptovalute su wallet digitali, parte di un bottino complessivo di 150mila euro.
62 clienti nei guai: rischiata la ricettazione
Non sono solo i produttori a rischiare. Le 65 perquisizioni hanno coinvolto anche 62 acquirenti in tutta Italia. Chi acquista consapevolmente da siti illegali come Alkemya rischia ora l'accusa di ricettazione. Durante i blitz sono stati sequestrati 3 kg di principi attivi e oltre 20.000 tra fiale e pastiglie pronte alla vendita.

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