La Vrasciolicchia d'oro. E tutti i servili dipendenti brindano al completamento della Salerno-Reggio Calabria

TORINO - La Vrasciolicchia di Natale made in Italy. Nella SuperMEGADitta "La Vrasciolicchia e Associati srl" il Natale e' ormai alle porte. I corridoi dell'ufficio sono brulicanti di fattorini imbufaliti e un po' stanchi che corrono faticosamente avanti e indietro, consegnando pacchi dono in ogni supermegagalattico ufficio. Gli impiegati,  come orde di automi,  incedono a passo lento tra il rumore delle fotocopiatrici e  sono già pronti spiritualmente ai picchi glicemici dei festivi giorni a seguire.

Come ogni anno, per festeggiare il distinto Natale, è consuetudine tra i Dirigenti della SuperMEGADitta "La Vrasciolicchia e Associati srl”,  organizzare un modesto rinfresco con annessa tombolata, per tutti gli impiegati, la maggior parte di questi assunti a tutele crescenti.
Nonostante i faraonici stipendi, la dirigenza de “La Vrasciolicchia e Associati srl” metterà a disposizione 4 cesti natalizi, dono fortuito di fornitori spregiudicati e markettari; cesti  che verranno minuziosamente  suddivisi dall’abile segretaria, braccio destro del Boss, una tale Sig.na  Tataffiola, in una ottantina di premi per cento selezionatissimi dipendenti.

La Sala Riunioni, dalle pareti giallognolo verdastre,  il 24 dicembre di ogni anno,  improvvisamente, si trasforma in un patetico Salone delle Feste, addobbato per l’occasione con un finto abete ammosciato da pesanti “vrasciolicchie”, il vero "core business" dell’azienda.

In una atmosfera democratica  rarefatta e  subglaciale, tutto è pronto per la megatombolata; sul tavolo delle riunioni, fanno bella mostra tre vassoi di tiepide “vrasciolicchie” deformi, e abbrustolite.

La vrasciolicchia è una  tipica polpetta calabrese, che il  Sig. Annibale, detto "Nibuluzzo", nonché nonno dell'attuale Direttore, seppe trasformare in un'idea imprenditoriale, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Si vocifera, infatti, che Nibuluzzo scrisse la ricetta della vrasciolicchia su un pizzino, al capezzale della bisnonna morente, proprio la Notte di Natale e che salvò l’intero paese dalla fame, vendendo agli invasori tedeschi  migliaia di “vrasciolicchie” di frodo.

Con il finire della Guerra, il Sig. Rag. Nibuluzzo  decise di depositare il marchio “La Vrasciolicchia” e nascose la ricetta, tutt’ora segreta,  nel caveau di una Banca Svizzera. La “Vrasciolicchia” divenne perciò il  prodotto di punta della SuperMEGADitta.

In seguito, con abile strategia di marketing, degna di un venditore di doposci sulla spiaggia di Copacabana, “La Vrasciolicchia” riuscì ad approdare persino nei fast food del Kazakistan e del Congo Belga.

Nella SuperMEGADitta  non si butta via niente; due ore prima della tombolata,  il pallido giallognolo direttore Nibubbello dà l' ordine alle maestranze di raccogliere le polpette nate male, scarti e  avanzi di macchinari inceppati e un po’ arruginiti.

I fortunati vincitori della lotteria natalizia, dopo avere addentato la riluttante vrasciola e  una mezza fetta di panettone rancido perché scaduto, riusciranno ad aggiudicarsi un solo prodotto. Il più fortunato porterà a casa un vasetto di composta di prugne da 100 gr, utile per il periodo depurativo post natalizio. Tra gli ultimi estratti, un pacco di caffè da 75 gr, di quelli che riesci a malapena a riempire una moka, oppure un vasetto di cipolline in agrodolce da 60 gr. che prontamente sarà rifilato alla suocera, il giorno di Santo Stefano.

Uniformarsi ai dettami natalizi de "La Vrasciolicchia e Associati srl" non è affatto una cosa semplice: un abile gioco d'incastri che si trasforma in un vero e proprio incubo.

Per non rovinare il clima natalizio, e  in nome di una non ben definita sudditanza psicologica, è, infatti, vietato a tutti i dipendenti  parlare di: Jobs Act,  attacchi terroristici; Pil,  emergenza profughi; fallimento banche,  terremoto e  bambini siriani.

Nell’assoluta mediocrità tragicomica, ogni impiegato potrà parlare esclusivamente di calcio, del nuovo lancio delle vrasciolicchie vegane senza l'olio di palma e del conseguente incremento di fatturato. In un decadimento collettivo, nell’indifferenza generale più totale, tutti i dipendenti con il premio in mano, addenteranno l’ultima vrasciolicchia, scambiandosi gli auguri.

L'atmosfera natalizia riesce a celare l’infanzia negata in Medio Oriente, le guerre, le vite perdute, e ogni tragedia umana.

Uber alles, in una prospettiva di pura  disuguaglianza, tra calici di Ruinart per dirigenti e prosecco d'importazione del discount, tutti i servili dipendenti brinderanno al completamento della Salerno Reggio Calabria che porterà quasi sicuramente al raddoppio del fatturato in 5 anni ed al raggiungimento, dopo dieci Vrasciolicchie di bronzo, dell’ambitissimo super premio “la Vrasciolicchia d’oro”. 

La festa di Natale sta per volgere al termine e tutti gli impiegati rientrano nelle proprie dimore. 

Buon Natale a tutti gli italiani da  "La Vrasciolicchia e Associati srl", dove i dipendenti anche se non lo dicono,  pensano che in fondo, in fondo,  il mondo si possa ancora salvare.

di Michela Farabella

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