Vasco Brondi in concerto al Teatro Duse di Bologna, mescolando canzoni con letture e racconti

BOLOGNA - Vasco Brondi il 9 gennaio, alle ore 21, in concerto al Teatro Duse di Bologna. Doppio album e tour nei teatri chiudono 10 anni di Luci della Centrale Elettrica. Dopo il sold out dell’11 dicembre 2018, mercoledì 9 gennaio alle 21, Vasco Brondi torna a grande richiesta in concerto al Teatro Duse di Bologna, per presentare l’album doppio ‘2008-2018, tra la Via Emilia e la Via Lattea’, uscito lo scorso 5 ottobre. Pochissimi i posti ancora disponibili per la tappa aggiuntiva del tour che chiude, dopo dieci anni, il progetto artistico ‘Le luci della centrale elettrica’, finora scelto come nome d’arte dall’artista ferrarese.

‘2008-2018: tra la Via Lattea e la Via Emilia’ è un doppio album che racconta il viaggio delle Luci della centrale elettrica seguendo un percorso squisitamente musicale e diviso in due parti: sul primo cd trova posto una raccolta di quindici canzoni scelte tra quelle contenute nei dischi e arricchita da un inedito, intitolato ‘Mistica’ (pubblicato lo scorso 21 settembre), e dalla rilettura, anch’essa inedita, di ‘Libera’, canzone scritta da Vasco Brondi e data in prestito agli amici dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Nel secondo cd c’è invece spazio per una rilettura molto particolare ed attuale di quindici canzoni del repertorio delle Luci impreziosite dalla presenza di due cover: una di Francesco De Gregori e una dei CCCP.

Sul palco del Duse con Vasco Brondi, a mescolare canzoni con letture e racconti, ci saranno Rodrigo D’Erasmo (violino), Andrea Faccioli (chitarre), Gabriele Lazzarotti (basso), Daniela Savoldi (violoncello) e Anselmo Luisi (percussioni).

Dopo dieci anni e centinaia di concerti, dai piccoli bar dei primi tempi ai grandi spazi rock degli ultimi tour, la scelta di spostarsi negli spazi teatrali asseconda un’evoluzione che riguarda anche la poetica delle canzoni e l’attenzione per l’aspetto musicale.

Dieci anni, cinque album, due libri, una graphic novel, una serie di incontri importanti da cui sono scaturite collaborazioni preziose per un’evoluzione artistica che non ha mai tradito quell’idea di libertà e di indipendenza, lontana dalle mode o dalle tendenze, che continua a contraddistinguere la produzione di Vasco Brondi.

“Con questo disco doppio per me si chiude il progetto Le luci della centrale elettrica – ha spiegato lo stesso Vasco Brondi sui suoi canali web e social, in occasione dell’uscita dell’album doppio - non so ancora spiegarmi del tutto il motivo, ma è una cosa che percepisco con grande sicurezza e serenità.

Sento oggi di poter chiudere un progetto nato all’improvviso e con stupore dieci anni fa e che si è evoluto tantissimo nel tempo, cambiando insieme a me, regalandomi anche un ‘futuro inverosimile’.

È arrivato il momento di alleggerirsi, di ripartire in altre direzioni e di farlo senza questo nome, credo sia rispettoso non utilizzarlo solo come sostegno o scudo”. “Quando ho iniziato ero un ragazzino, sono cresciuto all’interno delle Luci e sono cresciuto in pubblico, e credo che questo processo sia giunto ad una fine –ha aggiunto l’artista ferrarese - proprio il nome, Le luci della centrale elettrica, per me è stato molto importante fin dalla prima volta che mi è venuto in mente: è un nome corale, controproducente, sembra quello di una band, anche se ero sempre io da solo, dietro cui mi sono anche nascosto, da cui a volte mi sono fatto proteggere. Molte persone tuttora sono convinte sia un gruppo, e per me è stato un bel gioco, un aiuto, anche se poi mi ha forse reso più impreparato a essere accerchiato, fotografato, insultato, idolatrato. Un gioco a nascondino che ha funzionato solo fino a un certo punto. Sento che sono cambiate tante cose e che è arrivato il momento di fare spazio ad altro, per la bellezza e la follia di ricominciare”.

IMARTS - International Music & Arts in collaborazione con Gibilterra Management
LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA - Tour nei teatri 2008-2018 Vasco Brondi. L’evento fa parte della rassegna Murato! promossa da Locomotiv Club insieme a Radio Città del Capo e Unhip Records Bologna.

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