Rifiuti in Campania, violazione della concorrenza da Ecologica Sud, Ecosumma, Langella Mario e Bifolco & Co.

ROMA - Il 30 gennaio 2019 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al termine di una istruttoria iniziata nel settembre 2017, ha accertato l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza tra le società Ecologica Sud S.r.l., Ecosumma S.r.l., Langella Mario S.r.l. e Bifolco & Co. S.r.l., consistente in un coordinamento della strategia di partecipazione ai sei lotti della gara per il servizio di raccolta e conferimento ad impianti di smaltimento dei rifiuti ospedalieri, pericolosi e non, di tutta la Regione Campania, avente un valore complessivo a base d’asta di oltre 38 milioni di euro.

Il coordinamento - spiegano dall'Antitrust - si è realizzato anche con il contributo attivo della società Green Light Servizi Ambientali S.r.l., che ha svolto attività di consulenza per tutte le imprese coinvolte, agevolando la ripartizione dei lotti e una gestione unitaria della fase di predisposizione delle offerte.

La gara, primo caso di procedura centralizzata che ha raggruppato in lotti le aziende sanitarie prima servite su base individuale, era stata bandita da So.re.sa. S.p.A, la società della Regione che funge da centrale di acquisto per gli enti pubblici campani. Questa ha segnalato all’Autorità l’anomala somiglianza riscontrata nelle offerte presentate dalle predette imprese, che rappresentavano i principali precedenti gestori della raccolta dei rifiuti sanitari delle singole aziende sanitarie e che in gara non avevano partecipato in nessun lotto con offerte tra loro in concorrenza - riporta il comunicato stampa dell'Agcm -.

L’intesa accertata, neutralizzando il confronto competitivo per l’aggiudicazione di una gara, rientra tra le violazioni più gravi della concorrenza, poiché impedisce che le procedure di gara rendano possibile un miglioramento in termini di prezzo, qualità e innovazione della fornitura alla pubblica amministrazione e quindi, in definitiva, a tutti i cittadini. In ragione della gravità dell’infrazione, l’Autorità ha inflitto alle società una sanzione complessivamente pari a 1.355.136 euro.

Nel corso del procedimento, l’Autorità si è avvalsa per le attività ispettive dell’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

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