Femminicidio, per le donne azioni straordinarie e case temporanee per i 14 giorni di isolamento fiduciario
ROMA - “Il contrasto alla violenza di genere resta una priorità anche durante l’emergenza sanitaria. A maggior ragione, è necessario rafforzare l’attenzione su questa piaga, che rischia di aggravarsi per le forzate convivenze dovute alla pandemia”, dichiara Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, dopo la riunione in videoconferenza con Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, e Valeria Valente, presidente della commissione parlamentare di Inchiesta sul femminicidio, a cui ha partecipato anche il presidente della Regione Molise, Donato Toma (coordinatore della commissione Affari sociali della Conferenza delle Regioni).
“La ministra Bonetti – spiega Bonaccini - ha convenuto su molti degli interventi che la Conferenza delle Regioni sostiene e ritiene fondamentali. In particolare occorre rafforzare l’azione di prevenzione e messa in sicurezza sanitaria di donne e operatori, sia all’interno dei centri antiviolenza sia nelle case rifugio.
In una crisi del genere servono azioni straordinarie e la leale collaborazione Stato-Regioni ha permesso, per motivi di emergenza, di derogare alcune delle normali procedure di assegnazione delle risorse stanziate dal Decreto Cura Italia, garantendo così un’erogazione immediata alle case rifugio.
Ora intendiamo trovare un accordo politico per salvaguardare la futura programmazione di bilancio e dare così certezza nel tempo di interventi e azioni sul territorio”.
“E’ un’emergenza permanente – sottolinea Toma - ed è indispensabile avere risorse certe, stabili e congrue da erogare con una tempistica adeguata e da ricondurre all’interno delle programmazioni regionali. Accolta anche la richiesta storica delle Regioni, già con il riparto delle risorse per l'anno 2019, di superare il vincolo di destinazione del 33% per la creazione di nuovi centri.
Riteniamo inoltre che sia da agevolare l’accesso al reddito di cittadinanza, semplificando al massimo le pratiche di certificazione, come la presentazione del modulo Isee, al fine di sostenere economicamente le donne vittime di violenza.
Per le vittime sono inoltre da individuare delle nuove soluzioni abitative temporanee per i 14 giorni di isolamento fiduciario prima dell’ingresso nelle case destinate all’accoglienza. L’immediata esecuzione dei tamponi faciliterebbe l’eventuale inserimento.
Si è infine discusso anche della proposta dell’allontanamento dei maltrattanti dalla casa familiare e della dotazione di mezzi elettronici per il loro controllo a distanza”.
“La ministra Bonetti – spiega Bonaccini - ha convenuto su molti degli interventi che la Conferenza delle Regioni sostiene e ritiene fondamentali. In particolare occorre rafforzare l’azione di prevenzione e messa in sicurezza sanitaria di donne e operatori, sia all’interno dei centri antiviolenza sia nelle case rifugio.
In una crisi del genere servono azioni straordinarie e la leale collaborazione Stato-Regioni ha permesso, per motivi di emergenza, di derogare alcune delle normali procedure di assegnazione delle risorse stanziate dal Decreto Cura Italia, garantendo così un’erogazione immediata alle case rifugio.
Ora intendiamo trovare un accordo politico per salvaguardare la futura programmazione di bilancio e dare così certezza nel tempo di interventi e azioni sul territorio”.
“E’ un’emergenza permanente – sottolinea Toma - ed è indispensabile avere risorse certe, stabili e congrue da erogare con una tempistica adeguata e da ricondurre all’interno delle programmazioni regionali. Accolta anche la richiesta storica delle Regioni, già con il riparto delle risorse per l'anno 2019, di superare il vincolo di destinazione del 33% per la creazione di nuovi centri.
Riteniamo inoltre che sia da agevolare l’accesso al reddito di cittadinanza, semplificando al massimo le pratiche di certificazione, come la presentazione del modulo Isee, al fine di sostenere economicamente le donne vittime di violenza.
Per le vittime sono inoltre da individuare delle nuove soluzioni abitative temporanee per i 14 giorni di isolamento fiduciario prima dell’ingresso nelle case destinate all’accoglienza. L’immediata esecuzione dei tamponi faciliterebbe l’eventuale inserimento.
Si è infine discusso anche della proposta dell’allontanamento dei maltrattanti dalla casa familiare e della dotazione di mezzi elettronici per il loro controllo a distanza”.
Ricerche Correlate
Commenti
Posta un commento