Chiara Guarducci e Laura Cioni con Freud in era Covid-19

ROMA - Ciclo di incontri: Freud a Teatro. Firenze. Online GoToWebinar. Come è possibile far teatro online? Come è possibile, in piena pandemia da Covid-19, assistere ad un monologo in streaming e sentirsi davvero in teatro? Nutrirsi dalla mente di un personaggio e percepirsi presente, dinanzi alla sua interprete, per ascoltarsi complice di una rischiosa drammaturgia: quella che ha l'arroganza di scaturire dalla psiche umana. Chiara Guarducci è la penna prepotente, mentre Laura Cioni è la martire dell'oltre teatrale possibile nell'era Coronavirus 2020. Il progetto era già nato nel 2017 a Firenze in occasione del Piccolo Festival dei Casi di Freud, ideato e promosso da Fairitaly Onlus. L'evento non era sfuggito al dottoressa Anna Barracco, dell'Ordine degli psicologi della Lombardia, che ha letteralmente scatenato un "dialogo polifonico tra professionalità diverse" come ben dimostrano i dibattiti che seguono le performance.

La donna ferma, gravida, impressa sullo schermo nero

Il ringraziamento va di certo alla disponibilità dell'Opl, al suo Progetto Libri, ma anche alla tenacia degli artisti che non si lasciano fermare. Il 20 novembre 2020 gli spettatori hanno guardato da casa propria, per svariati, lunghi minuti, una donna ferma, concentrata e gravida, impressa sullo schermo nero. Energia. Lei ci ha inghiottiti per portarci in sala. È -accaduto- il primo dei cinque monologhi previsti: Dora. Questo caso clinico di Freud, pubblicato nel 1905, è famoso tra gli addetti ai lavori, ma l'idea di unire teatro e psicanalisi nasce, piuttosto, per rendere fruibile, a tutti, una parte di questa scienza ancora tanto contestata. Non è un caso che l'interprete sia psicoterapeuta di professione e forse solo un'attrice con questo tipo di preparazione potrebbe riuscire così bene a metaforizzare e metabolizzare contenuti e testi così complessi senza cadere nello psicodramma. Dora, tanto isterica nei racconti di Freud quanto umana nella voce della Cioni, altrettanto seduttiva nella visione dell'autrice. Di certo Freud che considerò fallito il suo trattamento durato solo pochi mesi, avrebbe di che riflettere grazie al rimbalzo emotivo tra Dora-Chiara-Laura, sulla loro capacità di farsi tollerare e persino amare.

Una intensità umana che visibilmente implode nell'interprete che mai si frammenta

Non da meno la riscrittura di Sergei che racconta il suo sogno: L'Uomo dei lupi, andato in scena sulla stessa piattaforma GoToWebinar  l'11 dicembre 2020. "L'intensità umana" dichiarata da Guarducci, visibilmente implode  nell'interprete che mai si frammenta, che ci tiene con sé perché letteralmente ci contiene. Il legame tra teatro e scena analitica è chiaramente un ottimo lavoro eseguito da due intellettuali, quali sono Guarducci e Cioni, ma l'arte sta nella loro semplice, e perciò grande, capacità di aver "modificato e curvato" - dice la stessa Barracco - "ricreato, in questa nuova realtà". Indubitabilmente i protagonisti si offrono e ci offrono soffrendoci. Inevitabilmente i loro corpi, sopportano i tasselli della psiche attraverso un magnetismo che supera il mero luogo fisico. Aspettiamo i prossimi appuntamenti dalle ore 21 alle ore 22,30: 15 gennaio 2021, L'Uomo dei topi; 12 febbraio 2021, Hans; 12 marzo 2021, Schreber.

di Anita Laudando

Ricerche Correlate

Commenti